28 giorni. E’ questo il tempo medio per il saldo delle fatture da parte dei Comuni della Sardegna a favore di imprese e professionisti. Si tratta di un tempo di pagamento tra i più veloci in Italia e se nel 2018, le Amministrazioni Locali sarde hanno pagato parcelle per oltre 252milioni di euro, ufficialmente ben 291 Comuni su 372 hanno pagato entro i 30 giorni previsti dai termini di Legge.
I dati emergono dal report “Tempi medi di pagamento dei Comuni al quarto trimestre 2018”, sui dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze eleborato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna.
“Queste sono buone notizie per le imprese e i professionisti – commenta Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – anche se dobbiamo ricordarci che solo il 61,9% del degli importi viene pagato totalmente entro i 30 giorni: infatti entro questo termine, in media, vengono erogati i 2/3 del debito mentre l’operazione poi si chiude definitivamente entro i 60 giorni con il restante ammontare”. “E’ necessario impegnarsi affinché ci sia la chiusura di tutte le partite di pagamento entro i 30 giorni – continua Matzutzi – anzi, è necessario che i pagamenti avvengano con ancora più celerità rispetto a quanto imposto dai termini di legge. Abbiamo tanti esempi virtuosi di Comuni che saldano tutto con largo anticipo: quindi si può fare”.
Tra le Amministrazioni Locali con più di 50mila abitanti, il Comune di Sassari è al top a livello nazionale: più di 18milioni di euro pagati con una media di 13 giorni. In Sardegna ottima posizione per Olbia con 10milioni di euro in 22 giorni. Fuori dai limiti Cagliari che ha pagato 27milioni di euro lavori con una media di 41 giorni e Quartu Sant’Elena che ha regolato oltre 6milioni di euro di lavori fatti con una media di 55 giorni.
“Purtroppo ancora tante piccole imprese, troppe, rinunciamo a partecipare ai bandi pubblici per paura dei tempi di pagamento e dei contenziosi – precisa il Presidente – in questo periodo, dove si parla tanto di un più facile accesso delle microimprese agli appalti di opere pubbliche il cui avvio potrebbe servire a immettere nel mercato importanti risorse economiche, a creare lavoro e a salvare imprese e posti il problema è che se poi i pagamenti vengono effettuati in maniera tardiva, le imprese soffrono enormemente”. “Non dimentichiamoci che i ritardi dei pagamenti– sottolinea – costringono le aziende a rivolgersi sempre al mercato del credito”.
“In ogni caso – conclude Matzutzi – lo diciamo da anni: per noi la soluzione migliore all’annosa questione dei pagamenti rimane sempre la compensazione debiti-crediti secca, diretta e universale”.
A livello nazionale, infatti, in un anno, i versamenti allo Stato dalle imprese fornitrici utilizzabili per la compensazione ammontano a 28,4 miliardi di euro, importo che rappresenta oltre la metà (53,5%) dei 53 miliardi di euro di debiti delle amministrazioni e il loro utilizzo consentirebbe di azzerare il gap relativo al rapporto tra debito commerciale e PIL esistente tra Italia e Unione europea.