
Graffiante, forte, viva. La voce di Al Bano non sembra conoscere età. Nell’ultimo degli eventi organizzati alla Forte Arena, il golden boy di Cellino San Marco ha dato vita a un concerto show. Quattro coriste dinamiche, musicisti di pregevole fattura e tanta energia, hanno contribuito a sconfiggere il maestrale di ieri. Con un giro di violino, arriva “Nel Sole” seguita da “Ci sarà “, “Nostalgia canaglia ” e “I cigni di Balaka”. E’ amarcord allo stato puro, un toccasana per il pubblico e per i suoi fans russi.Non solo. Al Bano pesca nel repertorio italiano interpretando ” Azzurro” di Celentano e ” Yamme” dalla tradizione napoletana.
“Amanda è libera” è scritta pensando alle donne vittime di violenze. “Libertà” invece, è un brano risalente al Muro di Berlino.
Prima pausa e spazio al figlio Yari, musicista e interprete di alcuni brani rock. Il padre torna sul palco in elegante abito bianco e si riptende la scena cantando “Santa Lucia” e ” Il mio concerto “. E poi, ancora un tuffo nel patrimonio musicale italiano con i classici “Ave Maria” e “Va’ pensiero”.
“Nel blu dipinto di blu” arriva dopo “Sempre per sempre” mentre é l’antipasto per quel bagno di folla che Al Bano compie scendendo dal palco.
Sulle note di “Sharazan”, l’ugola pugliese abbraccia il suo pubblico, si concede ai selfie e presta il microfono per cori improvvisati. Chiusura obbligatoria con “Felicità” un brano che porta l’ esplosione del Forte Arena.
Si balla, si canta prima dei saluti finali: “Ci rivedremo, grazie per la bella serata “.

Giornalista