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Vita ce n’è. Con la canzone che da il nome all’ultimo e tour, Eros Ramazzotti apre il concerto della Forte Arena e dall’entusiasmo visto, miglior titolo non si poteva scegliere.
Annunciato come uno degli eventi clou dell’estate del sud Sardegna, l’evento non ha deluso le attese.
Ramazzotti, sebbene qualche chilo in più rispetto ai suoi standard, ha fatto cantare e ballare le 5 mila persone dal primo all’ultimo brano, a volte senza pause. Tra presente e passato, il messaggio è stato chiaro: “Divertiamoci”. Così è stato grazie alle qualità e alla simpatia dell’ eterno ragazzo. La notte di San Lorenzo, omaggiata con”Stella gemella”, prosegue con “Favola” e con la versione particolare di “Terra promessa”. I diversi medley, nuovi e vecchi, spingono al coro collettivo. Eros, da esperto leone del palco, si cimenta nell’ unplugged di, “Adesso Tu”, “Aurora” “Una storia importante” “L’uragano meri”, sembra essere una sola canzone.
“Un’ altra te” fa saltare mentre “Domo mia”, interpretata insieme a Beppe Dettori è un abbraccio ad Andrea Parodi, grande amico di Eros.
Il Forte Arena è come una pentola a pressione. C’è fermento, c’è energia, c’è voglia di saltare e di abbandonare le rispettive sedie.
Eros Ramazzotti, cantante da 50 milioni di album venduti in tutto il mondo, scende in platea per cantare insieme alle prime file. È un gesto che mette in crisi il servizio d’ordine impegnato a frenare la folla in delirio accorsa dalle retrovie. “Piu che puoi”, “Se bastasse” anticipa la danza collettiva di “Per le strade una canzone “, brano scritto con il portoricano Luis Fonsi. Da questo momento, il concerto prende un’altra piega. Si balla sotto il palco sino ai saluti finali culminati con “Più bella cosa”. Grande Eros e un plauso all’organizzazione.
.foto di Maura Atzeni