E’ arrivato a metà percorso, il progetto “Suoni di Lolla”, ideato e gestito dall’Associazione Culturale Teatro Impossibile, in collaborazione col Centro di Salute Mentale di Quartu Sant’Elena, la Cooperativa Agape e la Fondazione Domus de Luna.
Si tratta di un percorso realizzato nell’ambito dei progetti di coesione sociale finanziati dall’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Quartu S. E. (che tutt’ora sostiene l’iniziativa), e che ha coinvolto i cittadini in una curiosa avventura.
Due anni fa, Elio Turno Arthemalle, Emanuela Lai e Felice Colucci misero in piedi un laboratorio di scrittura e narrazione aperto volesse intervenire e regalare al gruppo una storia (reale o d’invenzione), che avesse come sfondo la città di Quartu. Le voci vennero registrate dal musicista Francesco Medda Arrogalla che, guidando una serie di “sortite” in città e nei dintorni, si recò con gli autori delle storie e alcuni microfoni speciali, a registrare i suoni specifici di ogni luogo narrato. Le suggestioni da cui partimmo furono quelle di provare a collegare la memoria dei partecipanti a luoghi specifici della città di Quartu utilizzando come porta sensoriale privilegiata l’udito. Le “sinfonie urbane” che ne scaturirono portarono all’ideazione di un quartiere immaginario, “Is canis cotus”: una Macondo quartese in cui far convivere e interagire storie e persone in assoluta libertà.
Quest’anno, contando su un gruppo di lavoro ancora più nutrito, si risalirà agli anni in cui Macondo fu fondata per scoprire i motivi della sua misteriosa scomparsa, partendo come primo indizio da un vecchio hard disk in cui sono conservate delle voci e dei suoni registrati nel fantomatico bixinau evaporato dal tessuto urbano. Quei suoni, se ascoltati all’interno di una tipica casa campidanese, creano una sorta di varco attraverso il quale è possibile raggiungere Is canis cotus, visitare il quartiere e ritrovare i suoi abitanti. Le case e i loro tipici angoli diventano così un dispositivo immaginario attraverso cui collegare punti diversi dello spazio-tempo. I “viaggi” alla ricerca del quartiere con questo meccanismo di fantasia forniscono un pretesto per elaborare nuove storie e attribuire nuovi significati al lavoro già svolto, così che le esperienze già fatte sopravvivano nella memoria e fecondino stimoli nuovi.
Sarà l’occasione per approfondire la conoscenza delle specificità urbanistiche della Quartu storica contando su un team consolidatosi nella scorsa occasione, di Emanuele (Lele) Pittoni che, oltre a essere il sensibile artista musicale che tutti conoscono, è anche uno storyteller delle periferie ed è, oltretutto, una guida professionista. Verranno programmate col suo aiuto, delle visite guidate ad alcune delle del loro fascino.
La conclusione della seconda puntata dell epopea è prevista per la fine del mese di maggio. Fino ad allora, qualsiasi cittadino quartese è invitato a partecipare ai laboratori, per i quali non è richiesto alcun obbligo di frequenza, alcuna iscrizione e alcun costo.
Per informazioni si possono consultare i social di Teatro Impossibile o scrivere a teatroimpossibile@gmail.com.