Una neonata di appena un mese è morta in una abitazione di Quartu Sant’Elena per un rigurgito dopo una poppata. Sono intervenuti i carabinieri della Stazione e il 118, ma quando i medici sono arrivati per la neonata non c’era più nulla da fare. Il cadavere si trova ora nella camera mortuaria del cimitero di Quartu.
La morte della piccola è avvenuta intorno alle 9.40 in una abitazione di via Basciu. La madre, una ragazzi di 21 anni che convive con il suo compagno di 22, ha subito chiamato il 112, poi è corsa fuori per chiedere l’aiuto immediato dei passanti. Un operaio della Devizia, vedendo la giovane in preda alla disperazione, ha telefonato anche lui ai carabinieri.
Sul posto sono arrivate le pattuglie di Quartu e il 118. I medici hanno tentato per 45 minuti di rianimare la neonata, ma non c’è stato nulla da fare. Dagli accertamenti è emerso che il decesso è stato causato da un rigurgito. Probabilmente dopo la poppata, la mamma ha fatto addormentare la piccola e quando è tornata a controllarla si è accorta che non respirava più. La bambina era nata il 22 settembre scorso, la coppia ha un’altra figlia.
PEDIATRA, UN CASO OGNI DUEMILA NEONATI – “Non abbiamo informazioni a sufficienza sul caso, quindi non si possono fare diagnosi a distanza. In linea generale può essersi trattato di un caso di sindrome di morte improvvisa di lattante in culla”. Così Giuseppe Masnata, presidente regionale della Società italiana di pediatria, sul decesso della neonata di appena un mese avvenuta in una abitazione di Quartu Sant’Elena. Lo specialista, primario di urologia e nefrologia pediatrica al Brotzu, spiega che la sindrome “ha una incidenza in Italia dello 0,5 su mille bambini nati, un caso quindi ogni duemila”.
Elenca poi una serie di accorgimenti per le famiglie. “Posso consigliere alcune precauzioni per i genitori: prima di mettere a dormire i bimbi allattati al seno o artificialmente bisogna attendere il tempo del ruttino in modo che i neonati possano espellere l’aria, bisogna poi metterli in culla a pancia in su, ed evitare di inserire oggetti morbidi nella culla, coperte o trapunte troppo spesse. Utilizzare inoltre dei materassi rigidi”. Per il presidente regionale della Società italiana pediatri quella di Quartu “è una tragedia enorme, un lutto terribile che i genitori dovranno elaborare”.(Fonte: Ansa.it)