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Queen Sensation, il Teatro Doglio rivive la leggenda di Freddy Mercury

Queen Sensation al Teatro Doglio

L’atmosfera, coadiuvata dalla classica nebbia da concerto, è quella giusta. Le premesse ci sono tutte e Ivan Nestonovic (Freddy Mercury), Nenan Bojikovic, (Brian May), Ivan Djerfi (John Deacon) e Rados Capin (Roger Taylor) non deludono il Teatro Doglio da sold out

E’ il 2007 quando nella regione dell’ex Jugoslavia, i quattro musicisti professionisti muovono i primi passi eseguendo le canzoni semplicemente da fan. L’Europa comincia a conoscerli e successivamente, a partire dal, 2010, anche il resto del mondo fa la loro conoscenza.

Con concerti da tutto esaurito, attualmente i Queen Sensation rientrano nelle migliori tribute band del gruppo britannico. La loro idea artistica è quella di condurre i Queen ai tempi attuali, unendo gli indimenticabili testi alle tecnologie odierne emulandone altresì movenze e abbigliamento.

Per quanto visto ieri sera, ci riescono alla grande. Vitali ed empatici come le loro muse, riescono a creare il giusto feeeling sin dalle prime note di “Keep your self alive”. L’età media del pubblico è alta e questa è la miglior testimonianza di quanto la musica dei Queen sia ancora viva a distanza di decenni.

I Queen Sensation suonano senza pausa per un pubblico che vuole divertirsi. L’adrenalinico Nestonovic si sposta velocemente nei camerini per rispettare il look di Mercury offrendo lo spazio per gli assoli al basso di Nenan Bojikovic e alla batteria di Rados Capin.

Con un repertorio come quello dei Queen, in due ore di concerto la band fa sintesi con le hit più famose come “Don’t stop me now”, “I want it all”, “Under pressure”, “Show must go on”, “These Are the Days of Our Lives “. E poi ancora “Bohemian rapsody”, “ Crazy little thing called love”, “We will rock you”.

Come Freddy Mercury, Nestonovic coinvolge spesso gli spettatori, ora cantando in mezzo a loro, ora invitati a imitarlo nei cori prima di“Another One Bites the Dust””. Con “Radio Gaga”, invece, il battito delle mani non ha bisogno di alcun input. “We are the Champions” è l’ultimo brano e come un rito, il concerto si chiude con il frontman vestito da Regina sulle note di “God Save the Queen”.

Ci si lascia dicendo grazie ai Queen Sensation, grazie per rendere ancora immortale la leggenda Queen.

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