In riferimento alla raccolta straordinaria di sangue promossa dall’assessore alla Sanità, Mario Nieddu, il 19 luglio, in collaborazione con l’Avis Provinciale di Cagliari e la Struttura regionale di coordinamento delle attività trasfusionali, che si è tenuta ieri mattina davanti alla Regione Sardegna, non possiamo esimerci da esprimere la nostra opinione nel merito dell’argomento, come associazione regionale dei pazienti con talassemia:
-Ringraziamo senza dubbio l’assessore Nieddu per aver promosso la raccolta, che ci dispiace non abbia riscosso un buon successo (in particolare tra gli onorevoli colleghi, dai quali ci si aspettava qualcosa in più). Ma ribadiamo con forza che organizzare un evento sporadico di questo tipo non può essere la soluzione ai problemi cronici del Sistema Sangue della Regione Sardegna.
Le criticità in tutti i centri trasfusionali isolani, soprattutto nel Centro Trasfusionale dell’ARNAS G. Brotzu, il più grande della Sardegna, sono stati resi noti all’assessorato già da tempo. Nessuna soluzione ai problemi esposti da Thalassa Azione APS è stata approvata nel frattempo.
Questa emergenza che sembra cogliere di sorpresa la politica era scontata per noi pazienti con talassemia. La carenza di personale, ormai cronica, si è manifestata in tutta la sua gravità e la situazione ormai è precipitata, in un momento storico reso ulteriormente complesso dalla pandemia e dall’ondata di caldo.
E se non bastasse il danno, è arrivata anche la beffa.
Addirittura leggiamo con sgomento che un onorevole consigliere non avrebbe donato il sangue perché impegnato, successivamente, con la seduta del Consiglio. Questa “rinuncia” grida vendetta per tutti i pazienti che ogni estate devono sobbarcarsi centinaia di chilometri inutilmente, magari con l’emoglobina bassa, e che vengono rispediti a casa perché “non c’è sangue”. Possiamo dire, senza voler sembrare offensivi, che tutto questo è oltraggioso verso ogni singolo paziente in attesa di una trasfusione.
Ci aspettiamo azioni più concrete per affrontare la ormai cronica carenza di sangue, indispensabile farmaco salvavita. Noi più volte abbiamo chiesto il reintegro del personale andato in pensione e l’assunzione di personale nei centri trasfusionali per potenziarne i servizi. Abbiamo proposto anche delle campagne di sensibilizzazione strutturate e reiterate, che abbiano target differenti a seconda dell’età, degli interessi e della tipologia dei donatori. Abbiamo chiesto iniziative ripetute nel tempo e non raccolte che, seppur segnale di buona volontà, non portano alla soluzione del problema.
Il Consiglio Direttivo