Nelle parole di trenta anziani la storia di Villa Verde. Parole e racconti adesso custoditi in un libro, “Raccontando Villa Verde”, presentato con grande successo e con una grande partecipazione di cittadini del paese del Monte Arci nel salone dell’ex scuola elementare.
Un progetto seguito dalla bibliotecaria Sara Melosu con la direzione scientifica della Biblioteca di Sardegna e col supporto dell’amministrazione comunale.
“E’ la prima volta che sono direttamente i bainesi, i nostri residenti, a raccontare Villa Verde, la sua storia, il suo passato, le nostre tradizioni”, ha detto con grande soddisfazione il sindaco Sandro Marchi, “finora sono stati pubblicati libri sulla nostra comunità, ma scritti da altri. Tutti noi, ma soprattutto i giovani, devono essere molto grati a questi anziani, che si sono resi disponibili per la realizzazione di questo lavoro”.
Lo ha seguito il presidente del Consorzio Due Giare Lino Zedda: “Custodire la memoria storica di una comunità rappresenta un risultato straordinario per i nostri piccoli centri. Conoscere il passato aiuta a vivere meglio il presente e a progettare meglio anche il nostro futuro”.
“Raccontando Villa Verde”, dato alle stampe dall’Editoriale Documenta e che rientra in una collana della Biblioteca di Sardegna, è un susseguirsi, pagina dopo pagina, di aneddoti, curiosità, storie, momenti di vita. Come veniva prodotto il pane a Villa Verde agli inizi del Novecento? Quali erano i riti che accompagnavano le cerimonie di matrimonio in paese nella prima parte del secolo scorso? E ancora: come ci si abbigliava, e quali erano i giochi e i passatempi nel secondo dopoguerra? Una vera antologia di ricordi sulla Villa Verde della prima metà del Novecento, con oltre 60 testimonianze di 30 informatori orali: dalla guerra al lavoro, dai matrimoni alle feste, dai rimedi naturali alle attività ludiche. Il volume è inoltre arricchito da un repertorio fotografico di scatti storici. La curatrice Sara Melosu ha spiegato: “Ogni pagina di questo libro si basa sulla memoria di chi ha sperimentato in prima persona la quotidianità e la difficoltà di un tempo ormai lontano e descrive un quadro di vita che non è basato su documenti ufficiali, ma sulla semplicità delle esperienze vissute. Ogni parola che incontrerete in queste pagine è un generoso regalo di chi, sciogliendo ogni riserva, ha deciso di raccontare e raccontarsi, condividendo con noi, e con chi verrà, le emozioni più significative del proprio cammino di vita”.
I veri protagonisti del libro sono infatti questi trenta anziani del piccolo paese di 300 abitanti, praticamente il 10 per cento della popolazione attuale. Anziani protagonisti anche della serata di presentazione del testo nelle ex scuole elementari, altro luogo di ricordi e memoria storica per la comunità del Monte Arci. “Si sono emozionati e con grande soddisfazione hanno rivisto le loro storie raccontate alla bibliotecaria, stampate nel libro”, ha aggiunto il primo cittadino. La Melosu ha ricordato: “Le testimonianze orali sono state raccolte da ottobre 2021 a maggio 2022. E’ stato bello riuscire a riunire cosí tanti abitanti di Villa Verde intorno a un’ideale forredda per rievocare i momenti più significativi della vita del paese nei primi cinquant’anni del Novecento”. La bibliotecaria ha aggiunto: “E’ importante raccontare per tramandare alle nuove generazioni, e a quelle che verranno, i valori della vita di un tempo che, giustamente, ha lasciato spazio alla modernità, ma che altrettanto giustamente merita di non essere dimenticato”.
“E’ proprio questo il grande merito e il valore di questo lavoro”, ha sottolineato il sindaco Marchi, “un lavoro sulla memoria storica. Sono stati conservati racconti e storie, che rischiavano di andare perduti. Un grazie particolare alla nostra bibliotecaria Sara Melosu, che ha saputo entrare nel cuore di noi Bainesi come pochi. Siamo riusciti a fare una fotografia delle storie di questi anziani, di alcuni momenti della loro vita e della vita della nostra comunità, che adesso rimarranno con noi. Un prezioso regalo delle persone che vediamo e frequentiamo ogni giorno e che per un attimo si sono fermate e hanno scelto di raccontare la propria storia, regalando cosi uno scorcio intimo della propria vita. Persone nate e cresciute a Bàini, altra giunte qui per le vicissitudini e le necessità della vita, altre ancora andate via per poi tornare là dove avevano incominciato la loro storia. Come sempre accade in tutte le comunità anche la nostra è il frutto di un intreccio di fili, di storie, di arrivi e partenze che assieme definiscono e scandiscono la vita in questo splendido territorio, che si chiama Bàini e Marmilla”.