“La scelta è obbligata: prendere un aereo o rinunciare alle cure. L’ennesimo schiaffo ai malati oncologici decreta il fallimento della gestione della Sanità in Sardegna. Da Sassari a Cagliari, passando per Nuoro, il servizio di radioterapia funziona a singhiozzo, subisce ritardi e obbliga i pazienti a spostamenti fuori regione. Questa è la situazione di caos totale in cui ci troviamo. Il servizio di radioterapia funziona in maniera discontinua in mezza Sardegna: nelle due città più popolose dell’isola continuano le segnalazioni che confermano una situazione fuori controllo. A Sassari e Nuoro la carenza di personale, medico e tecnico, obbliga le strutture a dilazionare gli appuntamenti. Il Businco di Cagliari, invece, ha addirittura sospeso la radioterapia per la necessità di un rinnovo tecnologico. Le tempistiche di attesa superano, in alcuni casi, i 120 giorni e i pazienti sono invitati a curarsi nella Penisola. Ai viaggi della speranza”.
“Chi deve sottoporsi alla radioterapia all’Aou di Sassari – denuncia Desirè Manca (M5s) – sovente deve recarsi all’ospedale di Olbia, dove vengono spesso dirottati i pazienti”.
Questa la denuncia della consigliera regionale del M5s Desirè Manca, che aggiunge: “I sardi sono costretti a mettersi in viaggio per potersi curare. Persone fragili costrette in tantissimi casi a viaggi estenuanti verso altre località, o addirittura a prendere un aereo o una nave verso altre regioni, perché le tempistiche della Sanità sarda potrebbero essere fatali. Costringere i malati a spostarsi in città distanti decine di chilometri – prosegue – significa non considerare minimamente tutti coloro che non possiedono un mezzo proprio o che non guidano, per i quali gli spostamenti con accompagnatore hanno un costo ancora maggiore. In questo difficile periodo di crisi economica, in cui moltissime famiglie non riescono ad arrivare a fine mese, anche viaggiare in auto per potersi curare rappresenta un costo proibitivo che può essere un ostacolo al proseguimento della terapia e un aumento dei casi di morte”.
“Ma d’altronde per l’assessore alla Sanità, Carlo Doria, viviamo in un’isola felice, in cui si inaugurano reparti ogni settimana e l’abbattimento delle liste d’attesa procede spedito, ma solo a parole”.
“Pur di salvare la “faccia” del suo assessorato, l’assessore Doria ha avuto la brillante idea di paventare la sospensione degli interventi di mastectomia a seguito di tumore, e oggi addirittura non si preoccupa del fatto che la radioterapia sta procedendo a rilento e centinaia di pazienti di tutta la Sardegna attendono per giorni cure salvavita. La sanità pubblica sarda sta crollando, inesorabilmente, pezzo dopo pezzo”.