“Con una circolare si segna il destino di centinaia di pazienti oncologici lasciati senza cure in cambio della promessa dei macchinari migliori d’Italia, che arriveranno fra 5 mesi mentre quelli attuali vengono messi subito fuori uso”: Cgil e Fp di Cagliari giudicano vergognoso quanto sta accadendo al Businco di Cagliari, l’ennesima dimostrazione della totale inadeguatezza e assenza di programmazione da parte di chi governa la sanità.
Soltanto oggi, dopo che la vergogna è diventata notizia pubblica, l’Arnas Brotzu ha convocato i sindacati e le rsu per una riunione che ha per oggetto l’emergenza radioterapia. Se ne discuterà giovedì alle 12, come se la sostituzione dei macchinari fosse stata decisa ieri e come se non fosse invece un’operazione da pianificare, discutendone per tempo anche con gli operatori sanitari interessati, per limitare i danni che, invece, per imperizia, ora rischiano di essere enormi e tutti sulle spalle dei pazienti.
“Quel che stupisce – afferma la Cgil – oltre alla stessa sospensione di un servizio salvavita, è l’assenza di soluzioni alternative per i pazienti, costretti a una disperata ricerca di un posto per la terapia in tutto il territorio regionale, un posto che, oltretutto, non c’è, anche perché non c’è stata alcuna organizzazione preventiva da parte delle strutture pubbliche e di chi governa la Sanità”.
Infatti, le organizzazioni sindacali del territorio che soltanto oggi hanno ricevuto una convocazione, sono state tenute all’oscuro di questa operazione giudicata gravemente lesiva dei diritti dei pazienti: “Andremo all’incontro giovedì per trovare le migliori soluzioni a vantaggio dei pazienti e del personale coinvolto”, afferma la Fp Cgil territoriale sottolineando che “non è questo il modo di procedere e non è accettabile che si continui a parlare dell’efficienza sanitaria che si raggiungerà in un ipotetico futuro mentre le inadeguatezze delle scelte assurde che si fanno si scarica oggi stesso sulle vite dei pazienti”.
“La riorganizzazione dei servizi sanitari e l’adeguamento degli impianti tecnici sono un dovere in capo a chi gestisce la sanità e ha responsabilità politica, non sono certo un prezzo che gli utenti e i cittadini devono pagare, a maggior ragione se si tratta di pazienti oncologici, verso i quali tutti abbiamo il dovere di mostrare rispetto, comprensione e umanità, caratteristiche che non si ritrovano nelle parole usate dall’assessore regionale alla Sanità e che per questo sono davvero non accettabili”: lo ha detto il segretario della Cgil Sardegna Fausto Durante in riferimento alle dichiarazioni dell’assessore in merito alla sospensione dei servizi di radioterapia.
“Nessuno contesta la scelta di acquistare con i fondi del Pnrr i nuovi macchinari per la radioterapia – ha aggiunto – ma è alquanto discutibile che non ci sia stata una pianificazione puntuale e preventiva per colmare il vuoto che può determinare la sospensione di quelli fino a oggi in uso”.
La Cgil regionale concorda con la necessità di modernizzare la strumentazione in dotazione agli ospedali, “magari senza toni tanto trionfalistici visto che è esattamente quello che si sta facendo in tante altre realtà ospedaliere d’Italia”, ma considera singolare che soltanto domani, come annuncia l’assessore, si terrà un incontro con i vertici dell’Arnas Brotzu, dell’Asl di Nuoro, dell’Aou di Sassari e del Mater Olbia: “Non sarebbe stato più proficuo affrontare per tempo le strategie per rafforzare gli altri centri di radioterapia? chiede il segretario Durante sottolineando oltretutto che “lo stesso assessore parla di un intervento atteso da tempo e che le operazioni per la sostituzione sono già iniziate da aprile.”