Rapporto Caritas 2022 sulla povertà assoluta in Sardegna

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Urge un Tavolo di lavoro tra Terzo settore ed Istituzioni locali, coordinato dall’Osservatorio regionale sulla poverta. La proposte operative e di metodo di Tiziana Mori

Il 7 novembre è stato presentato a Cagliari presso il Seminario Arivescovile di Cagliari il XVII Rapporto su povertà ed esclusione sociale della Caritas. Il dato che emerge è un aumento di due punti percentuali la povertà relativa in Sardegna, coinvolge circa 110 mila famiglie.

“Per Risolvere il problema della povertà che è una delle grandi priorità dei nostri tempi,  è necessario conoscerlo in modo esaustivo, partendo dalla, differenza che c’è tra povertà assoluta e povertà relativa”. 

Così Tiziana Mori, giurista,  ricercatrice esperta in diritti umani e dell’infanzia (Ph.D), già Assessore alle Politiche sociali, salute, Famiglia,  Lavoro, Casa, Ufficio Europa al Comune di Monserrato, nonché Dirigente di Terzo Settore.

Prosegue la Mori, entrando nel dettaglio della distinzione: “la prima cambia da paese a paese a seconda delle sue condizioni economiche, sociali e politiche. Invece, la povertà relativa è quando un reddito familiare è composto da circa il 50% in meno rispetto alla media.

Come sa, chi come me lavora nell’ambito della Cooperazione internazionale e delle Emergenze umanitarie, la povertà nel mondo non risparmia nessuno, sia a Nord che a Sud. 

Infatti, i dati riportano  che quasi l’11% della popolazione mondiale viva con massimo 1,90 dollari al giorno. Quasi l’11%, in valori assoluti, significa più di ottocento milioni di persone. Che non possono procurarsi nemmeno il minimo necessario per la sopravvivenza (Fonte ActionAid). 

Per la Sardegna, invece faccio riferimento al suddetto recente Rapporto Caritas e, ricordo che 

l’affitto, le bollette aumentate, il costo del carburante per andare al lavoro, i farmaci per i familiari malati sono spese aggiuntive che gravano sui nuclei familiari”. 

Sottolinea la dott. Ssa Mori, che “A Monserrato da Assessore avevo redatto delle Linee guida ad hoc per venire incontro a tali esigenze specifiche e collaborare con le associazioni del Terzo Settore presenti nel territorio in modo da individuare e supportare le famiglie che necessitavano del nostro aiuto, redigendo e aggiornando periodicamente tale elenco e ricevendo personalmente i cittadini insieme alla equipe composta dalla assistenti sociali e da psicologi e pedagogisti, anche del Centro Famiglia comunale ideato grazie ad Anci Sardegna che lo ha ritenuto fondamentale, finanziando il progetto da me fortemente voluto”. 

Sulla base di quanto evidenziato, la Mori rinnova la richiesta di incontro immediato con “l’Osservatorio regionale sardo sulla povertà” da Lei già richiesto  alcune settimane fa per trovare soluzioni condivise anche per superare i limiti del reddito di cittadinanza (Rdc), che ora, sarebbe ancora più importante risolvere preso atto delle decisioni del Governo Meloni nel rivederlo ex novo.

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