CAGLIARI POST

Rapporto nazionale ESITI: i punti di forza nell’ospedale SS. Trinità di Cagliari

Sono sette le aree cliniche (gravidanza e parto, osteoarticolare, cardiocircolatoria, nefrologica, respiratoria, chirurgia generale, oncologica) analizzate nell’ospedale SS. Trinità della ASL di Cagliari fre le 8 previste dal Programma Nazionale Esiti, l’iniziativa promossa da AGENAS con lo scopo di monitorare e valutare la qualità dell’assistenza ospedaliera in tutta Italia, che hanno fatto emergere processi virtuosi e punti di forza del presidio di Is Mirrionis. Attraverso un’analisi approfondita di numerosi indicatori, il PNE permette di misurare la nostra performance in diversi ambiti e di confrontare i  risultati con quelli delle altre strutture sanitarie a livello nazionale e regionale.

“L’area maternità della nostra Azienda rappresenta, ad esempio, un’eccellenza nel panorama nazionale – spiega il Direttore Generale della ASL di Cagliari-. Partendo dall’area perinatale, sono stati valutati gli indicatori “Proporzione di parti con taglio cesareo primario” “Proporzione di parti vaginali in donne con pregresso parto cesareo” e “Proporzione di episiotomie nei parti vaginali” che evidenziano nella ASL di Cagliari una performance eccellente con un livello di aderenza agli standard di qualità da alto per i primi 2 indicatori a molto alto per l’indicatore “proporzione di episiotomie nei parti vaginali “ il cui valore percentuale è pari a 1.44% quindi nettamente inferiore rispetto al valore nazionale pari al 10,54%”.

“Anche l’eccellenza raggiunta nell’area osteoarticolare rappresenta un valore aggiunto per la nostra Azienda – prosegue il manager – che si distingue in un contesto nazionale complesso e caratterizzato dalla frequente difficoltà, in molte strutture ospedaliere, ad eseguire entro le 48 ore l’intervento chirurgico per frattura del collo del femore in pazienti ultrasessantacinquenni”. Per l’area osteoarticolare sono stati infatti esaminati gli indicatori “Frattura del collo del femore: intervento chirurgico entro 48 ore” e “Intervento di protesi di anca: riammissioni a 30 giorni” che evidenziano una performance eccellente con un livello di aderenza agli standard di qualità da alto a molto alto, con volumi di attività ben superiori alla soglia stabilita dal DM 70/2015 e alti volumi di attività per singolo operatore. Per quanto riguarda l’area cardiocircolatoria gli indicatori esaminati “IMA: mortalita’ a 30 giorni (con variabili cliniche)” e “Scompenso cardiaco congestizio: mortalita’ a 30 giorni” evidenziano una performance soddisfacente con un livello di aderenza agli standard di qualità rispettivamente medio e alto,  così come nell’area nefrologica nella nostra struttura ospedaliera si registra un livello di aderenza agli standard di qualità medio”.

“Nel Programma sono evidenziate anche le criticità, come quella non trascurabile riferita all’area respiratoria – aggiunge Tidore  -. Tuttavia è doveroso sottolineare come AGENAS  valuti il funzionamento dell’intero processo assistenziale ospedaliero a partire dal ricovero del paziente, e quindi non la valutazione della qualità dell’assistenza fornita dalla struttura stessa: questo ci obbliga  ad un’attenta rivalutazione dei percorsi assistenziali e l’implementazione di interventi mirati per migliorare la gestione di questi pazienti, mentre per l’area chirurgica, nonostante le attuali criticità, l’indicatore evidenzia comunque un trend temporale positivo con un aumento dei volumi di attività rispetto al 2022”.

“Stesso discorso vale per l’area di chirurgia oncologica dove i volumi di attività sono rispettati, 67 casi contro la soglia minima di 45 casi stabiliti dal DM 77/2015, con standard di qualità però bassi, che suggeriscono la necessità di rivedere i percorsi assistenziali e di implementare nuove strategie per ridurre la mortalità – afferma Marcello Tidore -. Gli operatori della sanità stanno lavorando alacremente e gli obiettivi misurati da Autorità indipendenti si stanno raggiungendo, e dove l’ospedale ritorna ai livelli di produzione ante -covid, Un ringraziamento va sempre agli operatori sanitari che vengono sempre più spesso attaccati perchè si pretende ancora di più da loro ma possiamo affermare che in questo ospedale la strada dell’aumento della produzione e della qualità dei servizi è assolutamente intrapresa e per parte significativa anche percorsa”.

“Si registra inoltre nei presidi periferici un’importante ripresa delle attività, +26% a Isili e +43% a Muravera, e un aumento di produzione del 13,5% dell’assistenza territoriale che equivale quindi ad un abbattimento dell’attesa dei cittadini e ad un ruolo di vicariamento della ASL di Cagliari verso quelle aree maggiormente in difficoltà nell’erogazione dei servizi sanitari ai propri assistiti”, conclude Tidore.

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