Ottimismo e invito alla calma dal M5s all’ingresso nella sede del Pd in via Emilia a Cagliari per la riunione del tavolo della coalizione del centrosinistra allargarto, appena cominciata.
Per il coordinatore regionale e senatore Ettore Licheri non c’è “alcun rischio di disunità – sostiene incalzato dai giornalisti al suo arrivo -, i Progressisti hanno un modo di vedere le cose, simile anche ad altre forze indipendentiste, e siamo qui per dialogare. Mettere insieme 15 o 16 sigle non è facile. Stiamo battezzando un nuovo modo di fare politica, quello che sinora non è stato mai fatto”. E invita alla calma: “Stiamo tutti rinunciando a un pezzetto di noi stessi per stare qua e io sono sicuro che alla fine emergerà lo spirito di squadra. Non ci era mai riuscito nessuno in passato, è chiaro che ci vuole del tempo, dialogo e confronto”. Per Licheri ciò che “cementa tutti è la necessità di sottrarre il governo della Regione a questa giunta, la giunta dei computer smarriti”. “Sarà lunga” scherza, ma non troppo, il segretario dei Dem, Piero Comandini accomodandosi in circolo con gli altri rappresentanti. Sorride ma non parla Francesco Agus, dei Progressisti, che arriva per ultimo e accetta la richiesta di Comandini di una foto insieme.
Sono ore di tensione per la coalizione del centrosinistra con M5s e forze autonomiste e indipendentiste. Alle 13 è convocato il tavolo che riunirà tutte le sigle che metteranno sul tavolo i nomi da esaminare per scegliere il prossimo candidato alle Regionali 2024. I Progressisti, che già venerdì avevano esternato tutto il loro malumore arrivando ad annunciare uno strappo sul nome di Alessandra Todde come frutto di un accordo romano calato dall’alto, lasciano intendere che parteciperanno, ma nulla è confermato sino all’ultimo. Intanto il Pd continua ad accelerare per chiudere, nel tentativo di spegnere i fuochi accesi anche da Liberu e Più Europa, e ha convocato un’altra riunione della direzione per le 17.30 di oggi. Il segretario Piero Comandini dovrebbe portare ai dirigenti Dem una proposta emersa dal tavolo, ma gli esiti non sono scontati. I Progressisti, se si siederanno, insisteranno sulle primarie e sui nomi di Renato Soru e Graziano Milia. Liberu, che propone la candidatura di Soru, ha confermato la sua presenza e ribadito la linea.
Fonte: Ansa