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Regione Sardegna. Istituito un Tavolo permanente sull'abuso di alcol in gravidanza

Dopo la legge sulla fetopatia alcolica (alterazione dello sviluppo del feto), deliberata l’ undici giugno scorso dalla Giunta regionale,  ieri su proposta dell’assessore della Sanità Luigi Arru, ha deliberato l’istituzione del Tavolo permanente di monitoraggio per la prevenzione della fetopatia alcolica e dei problemi alcol correlati, che dovrà occuparsi, tra l’altro, di predisporre campagne di sensibilizzazione e prevenzione in particolare nelle scuole. Tra le realtà associative individuate per far parte del Tavolo, ci sono l’Associazione regionale club alcologici territoriali (ARCAT); l’Associazione Centro di accoglienza Don Vito Sguotti; l’Associazione Amici della vita (Carbonia-Iglesias). Il testo unificato 20/28 su “Norme per la prevenzione della fetopatia alcolica”, mette l’accento sulla gravità della patologia. Il fenomeno  è purtroppo molto diffuso fra le giovani donne, molte della quali consumano alcolici mettendo a rischio la propria salute e quella del bambino. I danni causati dall’abuso di alcol in gravidanza possono essere molto gravi e senza dubbio di tipo permanente. La vulnerabilità del feto durante i diversi periodi di sviluppo possono intaccare il sistema nervoso, il cuore, le braccia, le gambe e persino i genitali esterni. L’alcol etilico ingerito dalla madre viene prima assorbito dalle mucose intestinali, poi raggiunge il sangue, supera la placenta e aggredisce il bambino determinando gravi lesioni e malformazioni a carico degli organi. In Sardegna il fenomeno è tutt’altro che nuovo e nemmeno trascurabile. La nuova legge regionale, affronta il problema sotto due aspetti, quello medico attraverso la diagnosi precoce ed una serie di test mirati, quello sociale, con percorsi di accompagnamento e sensibilizzazione sulla importanza della prevenzione, con l’obiettivo di arrivare a gravidanze responsabili e analcoliche.

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