L’Università di Cagliari rafforza il filo verde che la lega alla comunità e alle vari espressioni territoriali. Per quanto riguarda l’intensa attività di studio ricerca e approfondimento scientifico inerente l’universo dello sport professionistico, prosegue con successo il lavoro del laboratorio di Biomeccanica ed ergonomia industriale che fa capo al dipartimento di Ingegneria meccanica, chimica e dei materiali (Dimcm). I ricercatori dell’Università di Cagliari hanno infatti concluso nei giorni scorsi una batteria di valutazioni biomeccaniche. Il team è guidato dagli specialisti Massimiliano Pau e Bruno Leban. Alle ricerche collaborano i bioingegneri Micaela Porta, Federico Arippa, Giulia Casu, Erika Carrucciu e Martina Senserini.
Il rapporto tra Cagliari calcio e laboratorio di Biomeccanica ed ergonomia industriale risale al 2014. Di recente, l’intesa è stata consolidata con la firma di una convenzione con il Dimcm, presieduto da Antonio Baldi. Oltre alla collaborazione scientifica la convenzione prevede la possibilità per gli studenti dell’Università di Cagliari di effettuare tirocini e tesi di laurea su tematiche di comune interesse. “Le attività condotte negli ultimi anni, oltre ad una serie di dati biomeccanici rilevanti per la valutazione delle prestazioni dei calciatori della società, hanno prodotto anche interessanti risultati scientifici che sono stati pubblicati su riviste specializzate del settore” spiega il professor Pau. Tra i testati, Marko Rog, Zito Luvumbo e Franco Carboni.
Lo scorso 21 settembre, approfittando della sosta dei campionati per gli impegni della Nazionale, con la supervisione dei professori Pau e Leban, gli ingegneri biomeccanici hanno sottoposto i calciatori a una serie di valutazioni su forza esplosiva e controllo posturale in condizioni statiche e dinamiche. “Per i test abbiamo impiegato sistemi avanzati di Motion capture, indicati per lo studio del movimento umano, analoghi a quelli utilizzati al Centro tecnico della Federcalcio a Coverciano. Test e valutazioni identiche a quelle effettuate anche da squadre di serie A, tra queste, Milan e Juventus” dice il professor Leban. Calcio ma non solo. Per esempio, l’astista Gianmarco Tamberi, medaglia d’oro a Tokyo 2020, prima delle Olimpiadi al centro sportivo di Formia ha utilizzato lo stesso sistema presente nel laboratorio degli specialisti cagliaritani. Ricerca applicata, dunque. Con importanti riflessi e indicazioni per la prosecuzione degli studi presenti e futuri.
“I risultati ottenuti costituiranno un’importante base dati per la valutazione dello stato di forma dei giocatori durante la stagione. E forniranno ai tecnici indicazioni utili sia in chiave di prevenzione infortuni, sia per quanto concerne la strutturazione degli interventi di preparazione fisica” aggiunge Massimiliano Pau. Un supporto di alto pregio, innovativo e traducibile in riferimenti scientifici particolarmente utili alla quotidianità operativa di un club professionistico. Ma non è tutto. La convenzione tra UniCa e Cagliari contiene una serie di passaggi. Tra questi, la collaborazione tra ricercatori e club, dopo una specifica intesa definita con lo staff tecnico al timone della prima squadra, prevede la ripetizione delle misure nel corso della stagione.