La riapertura, in presenza, delle scuole è il problema di queste ore. Il Governo da giorni insiste sulla linea del ritorno sui banchi, da domani, lunedì 10 gennaio. Ma le Regioni insistono per un rinvio. La Campania ha già emesso un’ordinanza per rinviare a fine mese la ripresa delle lezioni; la Sicilia ha deciso di concedere altri tre gironi di vacanza.
Dalla Puglia, Michele Emiliano, si associa alla protesta e critica il governo «irremovibile». A muoversi è anche il presidente del Veneto, Luca Zaia, che ha chiesto un parere tecnico al Cts sulla scuola, ipotizzando, domani 10 gennaio, «un calvario», cioè una «falsa apertura» con «insegnanti colpiti dal Covid, altri assenti per malattia, altri no vax e nuove regole sulle quarantene», fortemente criticate da presidi, sindacati e ordine dei medici, secondo i quali con l’attuale livello di contagi è «imprudente aprire le
Da Nord a Sud, sono molti i sindaci che hanno deciso il rinvio con apposite ordinanze, sulla base dell’aumento dei casi covid dovuto alla variante Omicron. C’è chi ha deciso un rinvio di qualche giorno, chi di qualche settimana, chi a fine mese. ù
Quindi sono molti gli studenti che ritorneranno alla DAD, la didattica a distanza.
Alla viglia della riapertura delle scuole, però, il ‘conflitto’ non è soltanto tra Governo e enti locali, ma vede tra i protagonisti anche i presidi, le organizzazioni sindacali, i medici.
Il rientro a scuola in sicurezza è ancora una volta rinviato.