Roma. Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha presieduto ieri, il confronto con le opposizioni sulle riforme istituzionali alla Camera dei Deputati, nella Biblioteca del Presidente. Agli incontri hanno partecipato i Vice Presidenti del Consiglio, Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro per le Riforme istituzionali e la semplificazione normativa, Maria Elisabetta Alberti Casellati; il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, i sottosegretari alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, e il costituzionalista Francesco Saverio Marini.
Le dichiatazioni introduttive della presidentr:
– Buonasera.
Giornata di consultazioni con le forze politiche di opposizione sul tema delle riforme costituzionali.
Voi sapete che tra gli obiettivi del programma della maggioranza di Governo c’è quello di riformare le istituzioni della Repubblica, sostanzialmente per garantire due obiettivi che per noi sono irrinunciabili: la stabilità dei governi e delle legislature e il rispetto del voto dei cittadini nelle urne.
Su questi due obiettivi abbiamo avviato un’interlocuzione con le forze di opposizione per capire se vi fosse una convergenza e, conseguentemente, quale possa essere tra i tanti sistemi possibili – noi non abbiamo proposto una nostra soluzione preconfezionata – capire quale fosse quello che può immaginare una convergenza più ampia. La giornata di dialogo è stata secondo me proficua, molto interessante. Come avete visto abbiamo discusso molto con tutte le delegazioni. È il nostro obiettivo, fermo restando l’impegno che ci siamo presi con i cittadini a rimettere il più possibile la sovranità nelle loro mani e a garantire una democrazia più matura, che non abbia i problemi di instabilità che abbiamo vissuto lungo la nostra storia repubblicana e che non ha eguali nelle altre grandi democrazie occidentali.
Sulla base di questa interlocuzione e delle posizioni che sono state espresse dai partiti dell’opposizione – per la verità molto variegate tra loro – passando di delegazione in delegazione. Ora cerchiamo di elaborare una nostra proposta che possa tenere in considerazione le valutazioni che sono state fatte.
Mi pare che a monte vi sia una chiusura abbastanza trasversale, più netta, su sistemi di modello presidenziale o semipresidenziale e che invece la valutazione sia più variegata nell’ipotesi di una elezione diretta del Presidente del Consiglio, del Capo del Governo. Noi, come abbiamo sempre detto, non siamo innamorati di un sistema specifico. Ci sono tanti sistemi che possono essere presi a esempio nelle altre democrazie e c’è anche la possibilità di immaginare un modello che sia italiano. Non ci siamo presentati con una nostra proposta perché ritenevamo che fosse importante anche dialogare con le altre forze politiche sul sistema delle regole. Abbiamo quindi ascoltato volentieri, voglio ringraziare tutte le forze politiche, i gruppi parlamentari che hanno partecipato perché il dialogo è stato molto aperto, franco, ma è stato anche collaborativo e ci ha aiutato ad avere le idee più chiare. Noi continueremo con questo nostro ascolto anche con gli altri livelli istituzionali, con la Conferenza Stato-Regioni, con i sindaci, probabilmente anche con i corpi intermedi. All’esito di questo ragionamento, dopo aver raccolto tutte le valutazioni, fermo restando l’impegno che abbiamo assunto con i cittadini di consentire il rispetto delle loro indicazioni di voto e di favorire una democrazia matura dove i governi non cadono dopo un anno e mezzo, formuleremo la nostra proposta. Grazie a voi per la pazienza, prego.