Un progetto lungo tre anni per dare nuova voce alla storia linguistica isolana e portare in scena tutte le sue varianti in un continuo dialogo tra presente, passato e futuro. Questa in sintesi l’anima di Rimas, sonus e cantzonis, rassegna stabile ideata dall’associazione S’Ard Music con la regia di Ambra Pintore, in scena il 6, il 15 e il 22 dicembre sul palcoscenico del teatro Massimo di Cagliari. Protagonisti di questa vibrante vetrina isolana saranno alcuni tra i poeti, gli autori e le formazioni di cori a tenore più noti, tra cui la poetessa Maria Gabriela Ledda, la cantante Elena Ledda, la cantante e attrice Simonetta Soro, il Tenore San Gavino di Oniferi.
Donne e uomini del quotidiano, distintisi sia per il particolare traju vocale nell’interpretazione dei versi storici dei grandi poeti, sia per la scrittura originale che tratta i temi attuali della società sarda. Tre giorni di poesia, musica, incontri, esperienze, cura e ascolto. Un autentico viaggio immersivo nella più antica forma di espressione vocale, in compagnia di cantadores, poeti improvvisatori e alcune delle coralità polifoniche tra le più significative della Sardegna.
«L’idea è quella di mettere in scena una vetrina del folklore sardo in uno dei più prestigiosi teatri italiani – spiega il direttore artistico Michele Palmas, produttore e fonico tra i più prolifici del jazz e della world music in Italia, fondatore dell’etichetta S’Ard Music -. Una rassegna che permetta la divulgazione, la conoscenza e la spettacolarizzazione della tradizione e delle espressioni più profonde dell’identità sarda in ambiti anche diversi da quelli consueti. Un appuntamento inserito in un periodo dell’anno ben distante dalla moltitudine dei cartelloni estivi e capace di attirare appassionati e turisti nazionali da tutta Europa grazie a una campagna di promozione dedicata, conforme agli standard dei grandi eventi delle stagioni teatrali».
A curare la regia dell’intero progetto è Ambra Pintore, artista, giornalista, volto molto conosciuto dal pubblico isolano e non solo: «Desideravo da tempo occuparmi della poesia quale motore dell’esecuzione musicale tradizionale in Sardegna. I poeti e i loro versi non sempre vedono riconosciuto il loro valore e apporto essenziale nel canto. Da questa riflessione partiremo per analizzare le funzioni attuali della scrittura, estetiche e pratiche. L’idea è quella di portare in scena, a teatro, un mondo ricco di creatività, competenza, cultura e identità». Il progetto è stato realizzato con il contributo dell’Assessorato al turismo della Regione Autonoma della Sardegna.