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Ritorno a settembre a scuola: il Trentino spinge sui test salivari al posto dei tamponi

Per il ritorno a settembre a scuola sono state chiarite le linee guida del Ministero su come gestire le lezioni in presenza. La linea del ministro Bianchi è quella di voler assolutamente evitare un altro anno scolastico in DAD. Proseguono le polemiche per quanto riguarda il green pass, che i falchi del governo vorrebbero rendere obbligatorio per insegnanti e personale. Intanto è stato ribadito che chi non avrà il green pass dovrà sottoporsi a dei test che hanno la validità di 48 ore.

Il Trentino si spinge sui test salivari

Tamponi molecolari, quindi, per quegli insegnanti che non potranno dimostrare di essersi sottoposti alla somministrazione di due dosi di vaccino e che quindi non hanno ottenuto il certificato verde necessario da settembre per poter entrare nelle aule scolastiche.

Eppure in Trentino c’è chi pensa ad una soluzione differente, valutando la possibilità di non ricorrere ai tamponi molecolari, ma ai test salivari. Lo ha annunciato l’assessore all’Istruzione Mirko Bisesti, che ha riferito che nei prossimi giorni ci sarà un appuntamento con le autorità sanitarie, anche per decidere il da farsi a questo proposito.

Che cosa sono i test salivari

I test salivari sono considerati un’alternativa al “classico” tampone per rilevare l’infezione da Covid 19. Si tratta di test che hanno la possibilità di rintracciare la presenza del virus direttamente nella saliva. Sono meno invasivi rispetto ai tamponi e per questo vengono utilizzati anche per essere più adatti per i bambini e per i ragazzi.

Già un progetto di sperimentazione è stato avviato in questo senso nel Lazio, quando lo scorso ottobre si sono eseguiti i test salivari a campione che hanno coinvolto circa duemila alunni.

fonte: Dossier scuola

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