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Ruffini, Agenzia delle Entrate: “Per la lotta all’evasione, via ai controlli incrociati sui conti”

 La lotta all’evasione passa attraverso i controlli incrociati sui conti correnti. Fermo restando che “la stragrande maggioranza dei contribuenti è  onesta e paga sempre tutto, fino all’ultimo centesimo, anche se non  naviga nell’oro”. Questo è quanto ha affermato il direttore dell’Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. 

”Se vogliamo garantire i diritti  fondamentali come sanità, istruzione, ordine pubblico, servono risorse. Ed è questo che fa l’Agenzia”. Ruffini ha spiegato al quotidiano milanese che ”l’archivio dei conti correnti è una risorsa fondamentale perché  consente di intercettare, ad esempio, i soggetti con residenza fittizia all’estero ma che hanno conti correnti nel nostro paese”. All‘obiettivo di recuperare 2,8 miliardi dall’evasione, si è arrivati “recuperando capacità operativa, grazie a un ambizioso piano di reclutamento di 11 mila funzionari”.

“La riduzione del tax gap – dice ancora – è un obiettivo condizionato da tanti fattori, non solo fiscali. Per quanto riguarda gli obiettivi affidati dal Pnrr all’Agenzia abbiamo ancora entro fine 2024 l’invio di oltre 3 milioni di lettere di compliance, per un incasso di 2,77 miliardi”. Obiettivo che, secondo Ruffini, sarà raggiunto interamente a ottobre “con più di un anno di anticipo, avendo già realizzato il 99% degli incassi”Il direttore ha precisato che ”le prime esplorazioni basate su dati pseudonimizzati, cioè inizialmente anonimi e poi utilizzabili in base  a informazioni aggiuntive, riguarderanno il 2017 e consentiranno di  individuare, ad esempio, i soggetti che avevano grandi movimentazioni sui propri conti correnti ma non hanno presentato la dichiarazione dei redditi’‘.  

Rispetto alle polemiche sul ‘pizzo di Stato’, Ruffini commenta: “L’Agenzia si limita ad applicare la legge. Oltre l’80% del totale dell’evasione riguarda chi non presenta la dichiarazione dei redditi o la presenta in modo infedele; meno del 20% la cosiddetta evasione da versamento, cioè di chi presenta la dichiarazione, ma poi non salda quanto deve”.  Ma è anche vero ”è presto per fare previsioni” sui risultati del nuovo strumento, ”anche perché solo a maggio abbiamo completato  le attività richieste dal Garante per la privacy per assicurare il  corretto utilizzo dei dati personali”. “Abbiamo spostato l’asticella in alto. Il nostro lavoro sarà valutato anche e soprattutto sull’incremento dei servizi telematici, sulla accelerazione dei rimborsi, sul contenzioso“.

Fonte: RaiNews

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