Millecinquecento chilometri in linea d’aria: tanta è la distanza che separa la Sardegna da Creta. Due isole la cui storia è legata al loro mare stupendo e a un clima particolarmente favorevole, che ne hanno formato gli uomini, le tradizioni, la cultura. E che, in qualche modo, le hanno rese simili.
La Trexenta e il Sarcidano, regioni storiche della Sardegna centro meridionale, organizzano infatti un weekend di appuntamenti alla vigilia del debutto della nuova edizione di Saboris Antigus, il ciclo di “incontri di cibi e di persone”, in cui verrà indagato e celebrato il legame tra la cultura sarda e quella cretese: un legame nuovo, scoperto proprio in questi giorni, ma che ha evidentemente origini lontane.
Teatro di questa due giorni di connessione interculturale saranno Nurri (25 ottobre) e Selegas (26 ottobre): qui il cibo si farà mezzo di racconto, veicolo di costruzione di legami e strumento di relazione tra territori apparentemente lontani.
A un giorno dall’apertura di Saboris Antigus (che inizierà ufficialmente il 27 ottobre a Gergei), Nurri e Selegas daranno quindi il benvenuto a Creta, per suggellare un inedito gemellaggio tra i due territori e celebrare quella che è la Regione Ospite della manifestazione sarda per il 2024.
Creta – che è stata anche eletta Regione Europea della Gastronomia per il 2026 – condivide infatti con la Sardegna non solo il ricco patrimonio culturale e archeologico (nel santuario nuragico di Serri sono stati ritrovati alcuni reperti di origine cretese, a testimonianza di connessioni antichissime), ma anche una spiccata vocazione agricola e cerealicola d’eccellenza che ha permesso nei secoli di costruire una tradizione culinaria che ha moltissimi punti in comune con quella sarda.
Il Chodro cretese (in greco, χόνδρο), ad esempio (un prodotto tipico della cucina locale, una sorta di pasta realizzata con latte acido e grano grosso) ricorda moltissimo la fregula sarda, rivelando una fortissima e antichissima connessione tra le due tradizioni gastronomiche. Ci sono poi i tipi di pane, ma anche prodotti come le lumache e l’olio d’oliva, di cui entrambe le isole possono vantare una produzione storica d’eccellenza.
Queste e altre affinità verranno raccontate durante un’esperienza di ascolto e condivisione, in cui verranno coinvolti alcuni chef cretesi che, insieme ai loro colleghi sardi, dimostreranno ai fornelli questa antica similitudine tra le due isole, accompagnati da un antropologo del cibo.
Le ricette tipiche del territorio sardo verranno preparate e messe a confronto con quelle greche: a Selegas protagonista sarà la fregula con lumache e treccia con piselli, un’espressione della cucina tradizionale del Sud Sardegna che ben rappresentano i territori in cui avrà luogo Saboris Antigus e il grande lavoro manuale e la conoscenza della materia prima che c’è dietro a queste preparazioni tradizionali. A Nurri invece verrà preparato il cinghiale in umido e poi su trigu cottu (grano cotto), una pietanza che veniva offerta all’inizio dell’anno come simbolo di buon augurio e prosperità.
A raccontare le specialità e la cultura cretesi saranno una serie di ospiti d’eccezione: la chef Sevasti Krasanaki; Eleni Maragkaki, promotrice dell’identità gastronomica cretese nel mondo e Haris Roditakis, presidente dell’Associazione di promozione e sviluppo territoriale Ploigos, che ha curato la candidatura di Creta a Regione Europea della Gastronomia per il 2026.
L’obiettivo del gemellaggio, oltre a costruire una connessione interculturale e a comprendere meglio analogie e differenze tra due tradizioni isolane che, come già detto, sembrano avere molto in comune, è anche quello di costruire una solida interrelazione tra i due territori, per costruire in futuro una serie di attività congiunte di promozione e di scambio, di cui questo primo appuntamento rappresenta un modello di riferimento e un punto di partenza.