

Il no di Matteo Salvini all’utero in affitto passa anche per questioni lessicali: “La settimana scorsa mi è stato segnalato che sul sito del ministero dell’Interno, sui moduli per la carta d’identità elettronica c’erano ‘genitore 1’ e ‘genitore 2’ – racconta il vicepremier a La Bussola Quotidiana – Ho fatto subito modificare il sito ripristinando la definizione ‘madre’ e ‘padre’. È una piccola cosa, un piccolo segnale, però è certo che farò tutto quello che è possibile al ministro dell’Interno e che comunque è previsto dalla Costituzione. Utero in affitto e orrori simili assolutamente no”. Il vicepremier ha anche commentato la mossa di alcuni Comuni italiani, come Napoli e Torino, che trascrivono all’anagrafe bambini nati all’estero con la gestazione per altri: “Ci stiamo lavorando, ho chiesto un parere all’Avvocatura di Stato, ho dato indicazione ai prefetti di ricorrere. La mia posizione è fermamente contraria”.
