Sant’Antioco. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza accompagnato a una nuova visione della medicina generale rappresentano l’occasione unica per favorire definitivamente il superamento dell’attuale modello sanitario offerto all’assistito, lasciando spazio a una visione medica più prossima ai cittadini, capace di dare le giuste risposte alla legittima domanda di salute. Quelle che, allo stato attuale, il sistema non è più in grado di garantire a partire da una carenza di medici ormai cronica che, di questo passo, è destinata a degenerare. Ma le condizioni per rimettere in riga il “sistema salute” ci sono tutte. Non dobbiamo perdere un minuto: la Regione deve saper cogliere queste grandi opportunità.
«In Sardegna, infatti, l’occasione di “mettere mano” concretamente sulla sanità è rappresentata dal “Piano Regionale dei Servizi Sanitari” 2022-2024, ormai prossimo alla sua definitiva approvazione – commenta il Sindaco del Comune di Sant’Antioco Ignazio Locci – in esso sono contenute importanti novità che promuovono realmente un nuovo modello, più vicino ai cittadini, agli assistiti-pazienti. Mi riferisco, in particolare, agli Ospedali di comunità, cui si affiancano le Case della salute e le Case della comunità. Tutti strumenti di gestione delle cure vicini al cittadino, ovvero ciò di cui abbiamo estremamente bisogno. Alla Sardegna spettano 76 milioni di euro, di cui quasi 33 milioni per gli ospedali di comunità. Dare gambe a questo progetto sarebbe un enorme passo in avanti. Le risorse non mancano, il PNRR è reale: ora occorre accelerare i tempi. Davanti abbiamo la possibilità di modificare radicalmente il sistema a favore dei cittadini. La Regione Sardegna chiarisca inoltre i ruoli che i vari soggetti istituzionali avranno in questo grande progetto, dando centralità ai Comuni».