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Sanità, Manca (M5S): “Sardegna bocciata sui Lea”

“Il monitoraggio Lea 2021 boccia la Sanità della Regione Sardegna. Il report con i risultati del monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza calcolati con il nuovo sistema di garanzia, pubblicato dal Ministero della Salute, vede la Sardegna tra le sette regioni italiane che non hanno raggiunto la sufficienza”.

“Nel report sui Lea – entra nei dettagli Desirè Manca (M5s) – la Regione Sardegna si posiziona sotto il valore dei 60 punti, ovvero la soglia minima di sufficienza sia per quanto riguarda l’indicatore dell’Area Distrettuale, con 49,34 punti, che quello dell’Area Ospedaliera, con 58,71. Un dato che descrive una triste realtà che non si può più nascondere, nonostante il lungo discorso patinato dell’assessore alla Sanità, Carlo Doria, portato in Consiglio regionale in occasione della discussione della mozione di sfiducia nei suoi confronti. Ogni tentativo di edulcorare la realtà crolla oggi davanti ai dati, distanti anni luce dal quadro roseo presentato da Doria”.


“Anche i numeri riportati in uno studio realizzato da Agenas, agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali che fa capo al ministero della Salute, sull’operato degli ospedali in Italia – commenta Desirè Manca – ci restituiscono una fotografia a tinte fosche per quanto riguarda l’Aou di Sassari: l’ospedale con i tempi di attesa più lunghi, nella classifica nazionale, per quanto concerne gli interventi oncologici.

Questa la denuncia della consigliera regionale del M5s Desirè Manca alla luce della pubblicazione del report sui Livelli essenziali di assistenza 2021.

“In qualità di consigliere regionale – ricorda Desirè Manca – ho presentato una richiesta di accesso agli atti per conoscere il numero dei pazienti ancora in attesa di intervento nei diversi reparti ospedalieri dell’AOU di Sassari e l’elenco di tutte le prestazioni sanitarie che non vengono erogate. Purtroppo l’unico documento ottenuto è una tabella con dati non aggiornati da dieci anni, e quindi inutilizzabili per qualsiasi scopo. Non ci viene permesso di avere contezza della gravità della situazione. A queste condizioni non siamo neanche in grado di verificare come vengono utilizzati i fondi, regionali e nazionali, destinati all’abbattimento delle liste d’attesa, oramai fuori controllo”.

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