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Sant’Antioco. “Tomba dell’egizio”, dalla Regione 100 mila euro per la cura delle pregiate pitture che adorano l’ipogeo

Sant’Antioco. Può proseguire il progetto di consolidamento, restauro e cura della cosiddetta “Tomba dell’egizio”, unica nel suo genere e rinvenuta nella Necropoli punica di Sant’Antioco nel 2002, ai piedi del Forte Sabaudo: la Regione, infatti, ha concesso un finanziamento di 100 mila euro che consentirà il restauro delle pareti, nonché  la visita immersiva alla Tomba grazie alle nuove tecnologie. Visita immersiva che si accompagnerà a quella esterna garantita al pubblico.

Gli interventi strutturali sulla tomba erano già a carico della Fondazione di Sardegna ma va sottolineato che trattandosi di ritrovamento straordinario (ovvero un ipogeo che rappresenta un unicum nel mondo funerario punico e che tutte le pareti sono dotate di straordinari dipinti), la Regione ha concesso un finanziamento eccezionale di 100 mila euro.

«Siamo molto soddisfatti – commenta il Sindaco Ignazio Locci – con queste ulteriori risorse possiamo assicurare un nuovo percorso di lavoro e studio in una tomba che, da ciò che ci è dato sapere, potrà offrire agli studiosi ulteriori elementi di analisi. Ringrazio ancora una volta la Fondazione di Sardegna per il sostegno ai nostri progetti di studio e ricerca all’insegna della cultura, e la Regione per questa nuova opportunità».

Alcuni cenni sulla tomba e sulla particolarità delle pitture.

La documentazione disponibile consente un preciso inquadramento del contesto, il rilievo antropomorfo è realizzato sulla fronte di un pilastro posto al centro della camera funeraria, provvista, come consuetudine, di un corridoio d’accesso scalinato. L’architettura sepolcrale possiede anche sulla facciata esterna elementi di rilevanza, come la decorazione a cornici rientranti distribuita intorno alla porta d’accesso allo spazio funerario, motivo ampiamente diffuso in ambito fenicio d’Oriente e parallelamente veicolato nell’Occidente mediterraneo.

L’altorilievo presenta volumi maggiormente rigidi e compatti, a tratti geometrici, come le spalle squadrate, il gonnellino rettangolare, il volto subtriangolare e il copricapo rigido. La figura simmetrica e statica è nettamente impreziosita dai dettagli dipinti in rosso e nero, il cui effetto è amplificato dal contrasto cromatico della roccia estremamente chiara, sulla quale i pigmenti di ematite e manganese sono stati applicati senza alcuna sostanza additiva. Con il colore nero si rendono i dettagli dell’acconciatura egizia, della barba e di un oggetto retto dalla mano sinistra ripiegata sul petto, interpretato come piccolo balsamario. L’utilizzo del rosso dal forte valore simbolico e rituale è dominante e coinvolge l’intero spazio funerario.

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