Sanzioni a Mosca, l’alt della Nato all’Italia

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Il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg è stato netto: «Le sanzioni sono importanti per inviare un messaggio chiaro alla Russia per ciò

che ha fatto in Ucraina». Per chi ancora non lo sapesse in Ucraina la Russia ha mandato in fumo i progetti dell’occidente che nel 2014 ha fortemente appoggiato un sanguinoso colpo di stato che è costato la vita a molte persone e che ha rovesciato il governo legittimo mandando al potere un governo dichiaratamente nazifascista che ha cercato di sopprimere con la repressione ogni tentativo di opposizione. Al colpo di stato così congegnato si sono opposte la penisola della Crimea che con un referendum, contestato e non riconosciuto dall’Occidente, è entrata in poco tempo a parte della Federazione Russa e le regioni dell’est (il Donbass) che, dopo aver subito diverse angherie, bombardamenti alla popolazione civile, repressione dura agli oppositori del regime, condotta dai corpi paramilitari ucraini con la silenziosa complicità dell’Occidente, si sono ribellate reagendo con le armi, con l’aiuto dei russi, respingendo gli ucraini e autoproclamando due repubbliche che non riconoscono il potere di Kiev. Una vicenda difficile da digerire sopratutto per gli americani che hanno visto tanti soldi andare in fumo assieme ai progetti. L’Ucraina è diventata di fatto una zecca sulla pelle dell’Occidente ed un fattore pericoloso di instabilità dell’intero continente. La reazione dei nord americani, non potendo bombardare la Russia per ovvi motivi, sono state le sanzioni economiche contro la Federazione di Putin obbligando anche l’Europa ad adottare le stesse misure. Sanzioni che hanno hanno indebolito la Russia che ha reagito con controsanzioni che hanno messo in ginocchio l’Europa primo partner commerciale russo. Un problema che l’Europa vorrebbe scrollarsi da dosso per far respirare nuovamente l’economia ma gli Stati Uniti e la Nato non tollerano intromissioni nelle loro decisioni, per loro l’Unione Europea deve solo obbedire senza discutere. In realtà anche a loro interessa poco le sorti dell’Ucraina la loro guerra è quella economica, è avere il monopolio e primeggiare su tutto, la guerra con la Russia è principalmente per il gas e fanno di tutto per impedire che l’Europa continui l’approvvigionamento dell’oro blu dalla Russia per sostituirlo il loro gas ad un prezzo notevolmente più alto vista la distanza. E se non possono fare concorrenza col prezzo l’unica soluzione è chiudere il mercato alla Russia. In tutto questo l’Ucraina c’entra tanto quanto, serve solo come pretesto per le sanzioni, l’obbiettivo è ben più importante, ci sono in ballo miliardi di dollari

Giorgio Lecis

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