“Sapienze in transito”, domenica serata finale del festival dedicato ai rifugiati ucraini

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Domenica 9 luglio dalle 18 a Cagliari, nel Museo di Sant’Eulalia, la serata sarà all’insegna della multiculturalità grazie all’evento conclusivo di Sapienze in transito, il progetto che da novembre 2022 vede l’associazione Carovana SMI in prima linea nell’interazione con i rifugiati ucraini, grazie anche al sostegno dell’Arcidiocesi di Cagliari- Caritas Diocesana, nell’ambito del programma Emergenza Ucraina.

Performance di danza multidisciplinare, mostra mercato di manufatti artistici, tornei di scacchi, degustazioni delle prelibatezze ucraine e tanto altro caratterizzeranno l’appuntamento. Si comincia alle 18 negli spazi museali (scavi archeologici) del Mutzeu con Città arcaica e nuove cittadinanze, spettacolo per la regia di Ornella d’Agostino, in cui ciascun performer dà il proprio personale contributo a un racconto collettivo in cui la città del passato sembra riprendere vita. In scena ci saranno: Anna Baraldi, Anastasiya Bogach, Fatima Dakik, Oksana Ginanni, Anna Flame Dyba, Pamela Leoni, Luca Marcia, Andrea Melis, Nippon, Marzia Zizzi, Oleh Savelev.

La serata proporrà anche l’esposizione di manufatti artistici, un torneo amatoriale di scacchi organizzato da Oleh Savelev e suo figlio, Vladimir. E’ aperto a tutti anche English tea, una lezione di inglese tenuta da Natalya Saveleva che in questi mesi sulla materia ha tenuto un ciclo di incontri aperti a tutti.

Durante la serata allieteranno il pubblico anche le incursioni performative degli artisti coinvolti nel progetto, che compongono la puntata speciale di Stazione di Transito P.R.M. (Performing Radio Multiculturale), che ha proposto anche Danze in Transito, un corso di danze tradizionali ucraine e orientali, guidato da Fatima Dakik e Anastasiya Bogach, portando alla definizione di coreografie multiculturali e originali e degli intrecci tra danza e musica dei giovanissimi Anastasiya Saveleva, Giovanni Chighine e Iryna Mykhalchuk.

Ancora: la cantante jazz ucraina Anna Flame Dyba si esibisce con artisti del progetto “Accademia del tempo”, Luca Marcia, Andrea Melis e Nippon, Raul Boongaling Jr e Rosalie Rivera. Sarà possibile anche partecipare ad una lezione aperta di zumba curata da Liliia Lashkai (un esempio del corso svolto in questi ultimi mesi) ed incontrare Liana Mitsyk, l’operatrice ucraina con abilitazione certificata per accrescere il benessere della mente e del corpo, che ha supportato in questi mesi molti dei suoi connazionali e non solo, con dei massaggi per il benessere generale.

Ci saranno anche gli artisti di Tecnologia Filosofica di Torino, con estratti della performance Eco del Mondo: Arlecchino attraversa il mondo frantumato di oggi e riflette sulla fragilità umana attraverso il linguaggio della danza. Sarà presente anche Carlo Melis della Tanzhaus di Düsseldorf, che torna in Sardegna con i suoi studenti per realizzare Incursioni, brevi performance di danza negli spazi del Museo.

Con Sapienze in transito si è puntato a facilitare l’integrazione degli ucraini costretti a fuggire dalla guerra grazie ai laboratori proposti (pittura su vetro, creazione di icone, laboratorio di scacchi, massaggi olistici) in cui i profughi oltre a mettere a disposizione le proprie competenze si sono potuti confrontare con persone di altre nazionalità.

La serata di domenica rientra tra le iniziative di Festa Mobile, il grande contenitore con cui Carovana coinvolge il pubblico in processi intimi e briosi, per oltrepassare le barriere della scena e delle differenze culturali.

 “Con la nostra proposta ci siamo impegnati a supportare dal punto di vista dei loro valori e bisogni persone che improvvisamente sono dovute scappare dal loro paese a causa di una guerra – dice Ornella d’Agostino – Abbiamo cercato di ricreare un contesto che riproponesse i loro ambienti, rivolgendolo anche a una utenza locale. E, ancora una volta, abbiamo sperimentato come l’arte sia un potente mezzo di unione”.

“Fin dall’inizio della guerra in Ucraina la Chiesa ha posto la sua attenzione e la sua vicinanza alle popolazioni colpite”, spiega don Marco Lai, direttore della Caritas di Cagliari “Tra i tanti progetti portati avanti dalla nostra Chiesa diocesana, attraverso la Caritas,  ci sono stati anche quelli di inclusione culturale, artistica e musicale sviluppati insieme a  Carovana, che hanno riscosso un grande successo: i profughi hanno così sperimentato non solo il dolore, la nostalgia, l’ansia e l’inquietudine per l’allontanamento forzato ma anche una comunità accogliente. Grazie a questi progetti gli ucraini hanno potuto incontrare gli italiani o persone di altri paesi, come nordafricani, mediorientali, asiatici, latino americani. Tutto questo ora viene presentato a Sant’Eulalia nel suo museo, teatro, sito archeologico ed è come dire che neanche la guerra può fermare il bello che sta nel cuore di ogni uomo”.

“Come museo siamo lieti di accogliere la proposta di Carovana. Il nostro non vogliamo che sia solo uno spazio museale ma un luogo di pietra viva, capace di accogliere vita”, commenta Susanna Puddu, responsabile delle attività culturali del Museo di Sant’Eulalia.

Per assistere alla performance di domenica è necessaria la prenotazione da farsi tramite mail all’indirizzo: carovana.smi@gmail.com.

Con il contributo di: Mic (Ministero della Cultura), Regione autonoma della Sardegna, Fondazione di Sardegna, Arcidiocesi di Cagliari- Cagliari diocesana.

In collaborazione con: Mutseu.

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