Cagliari. Nessun allarme sulle coperture delle prestazioni della specialistica ambulatoriale in regime privato nell’isola: l’assessorato regionale della Sanità rammenta che la sentenza n. 141/2024 della Corte Costituzionale ha superato le restrizioni della spending review ancora presenti nella legge 13, chiarendo che la Regione Autonoma della Sardegna può spendere oltre i limiti nazionali, a condizione che sia garantito l’equilibrio di bilancio in sede regionale. In altre parole i tetti di spesa in sanità non valgono per la Sardegna, che dal 2006 autofinanzia la propria spesa sanitaria. Con questo pronunciamento, a partire dalla Finanziaria 2025, il tetto a copertura delle prestazioni erogate nell’isola potrà essere modulato in coerenza con il fabbisogno rilevato, anche per quanto concerne il privato accreditato. Per quanto attiene le risorse recentemente stanziate a copertura della riduzione delle liste d’attesa, si rammenta che lo stanziamento riferito al 2024 verrà contabilizzato dalle strutture entro i termini dell’annualità corrente attraverso le erogazioni previste da Ares, dando la possibilità di incidere sin dall’immediato sulla capacità di programmazione ordinaria e straordinaria da parte delle strutture, fino ad esaurimento fondi, anche per i mesi a venire. Infine, nel caso in cui una parte dei fondi non dovesse essere spesa, gli stessi rientrerebbero immediatamente all’interno del bilancio regionale potendo essere immediatamente reimpiegati con le stesse finalità nel 2025.