
Un recente sondaggio condotto da Unobravo evidenzia infatti che il 41% vive con maggiore ansia sociale e paura delle folle, dopo il periodo di isolamento nel 2020.
Ma quali sono gli effetti sulla salute mentale della popolazione sarda e quali nelle altre regioni?
Per rispondere a questa domanda, Unobravo ha intervistato 924 italiani sulla salute mentale, sull’accessibilità delle risorse e sull’impatto del lavoro a distanza. Lo studio ha inoltre evidenziato gli effetti a medio termine dello stile di vita e del modo di pensare della popolazione.
Regione | Principale sintomo riscontrato post pandemia |
Liguria | Mancanza di motivazione o produttività |
Basilicata | Solitudine o isolamento sociale |
Calabria | Solitudine o isolamento sociale |
Campania | Solitudine o isolamento sociale |
Friuli Venezia Giulia | Solitudine o isolamento sociale |
Lazio | Solitudine o isolamento sociale |
Lombardia | Solitudine o isolamento sociale |
Piemonte | Solitudine o isolamento sociale |
Puglia | Solitudine o isolamento sociale |
Sicilia | Solitudine o isolamento sociale |
Toscana | Solitudine o isolamento sociale |
Trentino-Alto Adige | Solitudine o isolamento sociale |
Umbria | Solitudine o isolamento sociale |
Valle d’Aosta | Solitudine o isolamento sociale |
Marche | Non saprei |
Abruzzo | Difficoltà a mantenere un equilibrio tra vita lavorativa e privata |
Molise | Difficoltà a mantenere un equilibrio tra vita lavorativa e privata |
Sardegna | Difficoltà a mantenere un equilibrio tra vita lavorativa e privata |
Veneto | Difficoltà a mantenere un equilibrio tra vita lavorativa e privata |
Emilia-Romagna | Aumento dello stress o burnout |
Sebbene il 66,5% degli italiani affermi di dare oggi maggiore importanza alla salute mentale rispetto al periodo pre-pandemico, i dati mostrano come le conseguenze psicologiche del Covid-19 non siano distribuite in modo uniforme sul territorio nazionale.
La Sardegna, ad esempio, si distingue come una delle regioni in cui prevale la difficoltà di mantenere un equilibrio tra vita lavorativa e privata. Questo dato riflette una sfida crescente legata alla trasformazione degli spazi e dei tempi del lavoro, in particolare dopo l’introduzione massiva dello smart working. La fatica nel tracciare un confine tra sfera personale e professionale può compromettere il benessere mentale e suggerisce un bisogno urgente di strumenti e politiche che favoriscano una maggiore armonia tra lavoro e vita quotidiana.
In netto contrasto, numerose regioni del Centro e Sud Italia (tra cui Basilicata, Calabria, Campania, e Umbria) indicano nella solitudine e nell’isolamento sociale il sintomo più diffuso post pandemia. Questo sentimento, spesso silenzioso e sottovalutato, sembra aver preso il sopravvento in territori dove il senso di comunità ha storicamente rappresentato un pilastro della vita quotidiana.
In alcune regioni del Nord e del Centro, infine, come Emilia-Romagna e Veneto, emergono problematiche differenti: rispettivamente l’aumento dello stress e del burnout e la difficoltà a mantenere un equilibrio tra lavoro e vita privata. Si tratta di territori spesso associati a ritmi di vita frenetici e a un forte orientamento al risultato, che hanno amplificato la pressione psicologica sulle persone.
Questa varietà di risposte regionali sottolinea come la pandemia abbia agito da catalizzatore, portando alla luce vulnerabilità già esistenti ma distribuite in maniera eterogenea. Comprendere e affrontare queste differenze è cruciale per costruire politiche sanitarie e sociali più eque ed efficaci.
Link allo studio completo: https://www.unobravo.com/dati/5-anni-dal-covid-19
