È stato ripristinato il cavo di collegamento sottomarino Olbia-Civitavecchia, tranciato lo scorso venerdì 17 agosto a 48 Km da Olbia nella zona dove inizia il canyon dunque nessun rischio di black-out digitale per la Sardegna.
Inoltre, come riporta l’Ansa, funziona regolarmente anche il cavo tra Cagliari e Mazzara del Vallo. Lo fa sapere il Consorzio Janna (partecipato al 49% dalla Regione sarda), costituita nel 2002 per la realizzazione del collegamento telematico, attraverso cavi sottomarini di fibre ottiche, tra la Sardegna e la Penisola.
“Esprimiamo tuttavia la nostra preoccupazione per il ripetersi di questi incidenti, sia vicino le coste che in mare aperto – dice il Consorzio – Dal 2005 ad oggi, infatti, sono ben quattordici i casi di cavi tranciati. Dodici casi si sono verificati nel tratto Cagliari – Mazara del Vallo, e due nel tratto Olbia – Civitavecchia. Tutti (salvo uno) sono avvenuti a poche miglia dalla costa di Cagliari, alcuni addirittura molto vicini alle zone di approdo”.
Secondo Janna, “i danneggiamenti comportano non soltanto complesse riparazioni in mare (in condizioni ottimali servono in media 2 settimane di lavoro con navi e personale specializzato), ma soprattutto costi che, dal 2005 al 2017 compreso, hanno superato i 2,5 milioni di euro”. Inoltre le cause di questi incidenti sarebbero ascrivibili per la maggior parte “ad attività di pesca e in misura minore ad attività di ancoraggio in aree vietate, nonostante i cavi siano debitamente segnalati sulle mappe nautiche con il relativo divieto, nei loro pressi, sia di pesca che di ancoraggio. Ancora oggi conclude il Consorzio – per nessuno degli incidenti è stato possibile risalire ai responsabili e questo rende più inquietante il rischio che tali episodi possano verificarsi altre volte, con gravi ripercussioni sull’economia sarda”.