Sassari. I genitori di Fulvio Baule, il 41enne di Ploaghe a processo a Sassari per aver ucciso a colpi d’ascia i suoceri, Basilio Saladdino e Liliana Mancusa, riducendo in fin di vita la moglie, Ilaria Saladdino, non hanno il diritto di frequentare i due nipotini figli della coppia.
Lo ha stabilito la Sezione minori della Corte d’appello di Sassari, che ha rigettato il ricorso presentato da Antonio Maria Baule e Stefanina Pais con il quale chiedevano di ribaltare il provvedimento di diniego a vedere i due gemellini di 3 anni, emesso nel luglio scorso dal Tribunale dei minori di Sassari.
I giudici della Corte d’appello, condividendo la decisione del Tribunale e le conclusioni degli avvocati della famiglia Saladdino, Gian Mario Solinas e Gabriela Satta, hanno ritenuto il reclamo infondato.
È stato confermato, quindi, il decreto del Tribunale dei minori con cui non è stato riconosciuto ai nonni dei bambini il diritto di conservare e consolidare un rapporto affettivo con i nipotini, rapporto interrotto in seguito al duplice omicidio, con la nomina di Giuseppa Saladdino e del marito Franco Arras quali tutori dei due gemellini.
Per i giudici è stato determinante il fatto che, già prima della tragedia, fra le due famiglie Saladdino e Baule c’erano dei forti attriti.
Una relazione altamente conflittuale che logicamente si è accentuata in seguito al massacro.
Il duplice omicidio risale alla sera del 26 febbraio 2022, quando dopo aver litigato per strada con la moglie davanti al palazzo dove lei abitava con i genitori a Porto Torres, Baule prese un’ascia dal portabagagli della sua auto e colpì alla testa prima il suocero, uccidendolo sul colpo, poi la moglie e infine la suocera, che morì in ospedale dopo un mese di coma. La moglie restò gravemente ferita.
L’uomo scappò abbandonando per strada i due figli gemelli di un anno che avevano assistito alla strage, per poi costituirsi poco dopo ai carabinieri di Porto Torres. (Ansa)