Un ideale viaggio sul filo delle note e delle emozioni con “Figurini” (produzione Nidodiragno / CMC), coinvolgente e scoppiettante spettacolo comico-teatral-musicale dai toni vagamente surreali e un po’ dadaisti in cartellone domani (mercoledì 12 luglio) alle 21 in piazza Santa Caterina a Sassari.
Lo spettacolo si inserisce nell’intensa Estate 2023 firmataCeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna con la direzione artistica di Valeria Ciabattoni e realizzato con il patrocinio e il sostegno del Comune di Sassari, della Regione Sardegna e del MiC / Ministero della Cultura e con il contributo della Fondazione di Sardegna.
Sbarca nel capoluogo turritano la Bandakadabra, un travolgente ensemble di fiati e tamburi che schiera, insieme con l’istrionico percussionista Gipo Di Napoli, Jack Bartocchi al sax, Elia Conti alla tromba, Mido Husseini al sousafono, Giulio Piola alla tromba (suoi anche gli arrangiamenti originali) e Daniele Raimondi al trombone, con Paolo Inserra al rullante per un evento adatto a un pubblico trasversale e di ogni età, dai fans di John Lennon e Paul McCartney agli appassionati di cinema, che troveranno echi di musiche da film.
Un suggestivo “racconto per quadri” in cui ogni brano evoca stati d’animo e situazioni differenti, spesso legate all’immaginario cinematografico, ma non solo, in «un susseguirsi di “immagini musicali”, di piccoli atti unici legati tra di loro dal meccanismo dell’associazione mentale, della citazione, delle scatole cinesi, o molto più semplicemente da un accordo in Si bemolle».
“Figurini” è un raffinato e godibile divertissement, dove le parti strumentali si alternano a monologhi e divagazioni (quasi) filosofiche, mentre «un riferimento alle atmosfere western e alle colonne sonore di Ennio Morricone si trasforma presto in un brano dei Beatles che a sua volta diventa l’occasione per riflettere ironicamente sulla “tossicità” degli smartphone e sulla sfortunata vita amorosa dei musicisti di “insuccesso”».
Nella performance di Gipo Di Napoli con la Bandakadra perfino gli strumenti si animano e prendono vita, diventano veri e propri oggetti di scena, in un clima ludico in cui gli artisti tendono a sfondare, o meglio ignorare la “quarta parete” per costruire un dialogo diretto con gli spettatori. La musica è un linguaggio universale che non conosce confini o barriere, un’arte capace di toccare le corde della mente e del cuore, di risvegliare ricordi e suggerire analogie, di rallegrare una serata estiva tra ritmi che suonano come inviti alle danze e note più intimistiche e liriche, perfino malinconiche o vibranti di passione.
Sul palco nel centro storico di Sassari, l’estrosa “fanfara urbana”, secondo la felice definizione di Carlo Petrini, giornalista e fondatore di Slow Food, porta l’energia e la vivacità di un repertorio pensato per ammaliare e catturare l’attenzione dei passanti più distratti, tra le note più squillanti e gli accordi più gravi, i passaggi virtuosistici e la metrica incalzante delle percussioni.
La Bandakadabra ha conquistato il pubblico, con una frenetica attività live in tutta Europa, dal Paleo Festival a Suoni delle Dolomiti, passando per Jazz sous les pommiers, il Premio Tenco, il Festival della Mente e Musicultura, con più di quattrocento concerti, tra rassegne teatrali e musicali, festivals di strada ed eventi privati. L’ensemble ha suonato con artisti come Vinicio Capossela e Goran Bregovic, il poeta Guido Catalano, Marta sui Tubi, il rapper Willie Peyote e Samuel (voce dei Subsonica), ch ha coinvolto la Banda nella realizzazione dell’album “Live con Orchestra” oltre ai due brani di “Brigata Bianca” (Sony Music).
Nell’Isola, già ospite del Festival “Ai confini tra la Sardegna e il Jazz” a Sant’Anna Arresi e di Musica sulle Bocche, la Bandakadabra propone invece a Sassari il nuovo spettacolo-concerto, in cui si mescolano registri e stili, tradizione colta e musica popolare: “Figurini”, come brevi ma folgoranti episodi di una storia, racchiusi nel tempo di una canzone.
L’ensemble spazia in differenti territori musicali, tra un rimando alle storiche “big band” anni Trenta e alle fanfare balcaniche, con incursione nel rocksteady, nello ska e nel drum and bass con uno spirito irriverente e una predisposizione all’ironia e alla leggerezza, tra piccoli sketches e frammenti teatrali che si innestano ne flusso delle note, tra provocazioni intelligenti e spunti di riflessione sul presente.