Savona: “Il guanto di sfida all’Ue è lanciato. Ora siamo in guerra”

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Paolo Savona è l’eminenza grigia. Inizialmente candidato come ministro dell’Economia, ora occupa il dicastero per gli affari europei.

Per alcuni è stata una retrocessione, per altri un modo per continuare a farlo lavorare senza impensierire troppo Sergio Mattarella, che pose il veto sul suo nome. Ma cosa fa davvero Savona?

Il ministro per gli affari europei, infatti, avrebbe affiancato Giovanni Tria nella preparazione della Manovra: “Fonti di governo spiegano che è un modo per ‘tutelarsi’ con il ministro dell’Economia che tira la corda sui conti opponendo resistenza alla richiesta di alzare il deficit al 2,4 per cento del pil“. Tria infatti si è detto sempre contrario alla possibilità di alzare il deficit, ma alla fine ha detto si. Come mai? E quanto ha pesato Savona in questa scelta? Non si sa con certezza. Il ministro euroscettico parla poco. Anzi, pochissimo. Ma quando parla manda messaggi chiari. L’ultimo è stato inviato questa mattina a Daniele Lazzeri, direttore del think tank Il Nodo di Gordio: “Senza una forte volontà politica non si sarebbe potuto fare nulla. Abbiamo lanciato il guanto di sfida alla vecchia Europa, ora dobbiamo vincere la guerra, perché guerra sarà“. E in effetti sembra proprio così, almeno a guardare a quello che è successo ai mercati ieri mattina.

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