Se non arrivano subito i soldi agli italiani si rischia una sommossa popolare

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I risparmi stanno finendo e il popolo tra un po sarà alla fame. Un segnale emerge dalle tante banconote che ultimamente stanno circolando che portano la firma del predecessore di Draghi alla guida della BCE Jean-Claude Trichet in carica sino al 2011. Banconote in ottimo stato di conservazione uscite da sotto la mattonella degli italiani. Quelle per intenderci risparmiate con grossi sacrifici per i così detti imprevisti “non si sa mai”

Il virus blocca chi si arrangia

Sappiamo tutti che l’Italia è un paese dove una buona fetta dell’economia si regge sul lavoro nero. Dalle campagne alle borgate di periferia ai quartieri popolari sono a migliaia i capifamiglia abituati a sopravvivere anche arrangiandosi con piccoli lavoretti. Tutti bloccati perché, con le strade deserte e presiediate. Restano a casa un po tutti dai i manovali di una edilizia non sempre in regola, ai parcheggiatori abusivi, gli scaricatori del mercato, gli ambulanti senza licenza le colf in nero.. insomma tanta gente non riesce più a mettere in tasca un euro. E molte famiglie dicono già di essere allo stremo.

I primi segnali sono già arrivati

Giovedì il primo assalto a uno dei più grandi supermercati di Palermo, a metà della circonvallazione, con trenta disperati decisi a superare le casse del Lidl senza pagare, inseguiti prima dalla sicurezza interna, poi bloccati dalle pattuglie di polizia e carabinieri. E se non si corre subito ai ripari potrebbe essere solo l’inizio.

E’ arrivato il momento di pensare agli italiani

Bisogna fare in fretta questo è evidente. Chi tarda a capire questo mette in bilico la stabilità dello stato della democrazia. Un popolo affamato può diventare molto pericoloso. Il nostro paese è sempre stato solidale con tutti ma è stato lasciato solo e questo è sotto gli occhi di tutti. Dall’Europa solo parole.

Non è egoismo essere arrabbiati e risentiti quando si è in mezzo al mare in balia delle onde e non si vede niente all’orizzonte, leggere notizie come questa, mentre qui, per ora, solo parole e promesse

“Nei giorni scorsi la pagina Facebook dell’Ambasciata d’Italia in Tunisia annunciava che la cooperazione tra Italia e Tunisia continuava anche in un momento difficile e che lo stato Italiano, tramite la Cassa Depositi e Prestiti, aveva versato 50 Milioni di Euro alla Banca Centrale Tunisina. La somma, così come scritto nel post, sarà destinata al sostegno delle imprese tunisine per rispondere all’impatto socioeconomico a causa del Coronavirus. Il post, pubblicato sulla pagina dell’Ambasciata Italiana a Tunisi, in data 25 Marzo, era presente fino a questa mattina, quando verso le 10 è sparito.

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