Seggio Europa, le sfide per la Sardegna alle prossime elezioni Europee

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Tiziana Mori

La Sardegna verso il collegio alle Europee separato dalla Sicilia. Osservazioni sulle nuove sfide: evidenzia le peculiarità Tiziana Mori, esperta di Diritto comunitario, Europrogettista. 

Si avvicinano le elezioni Europee e forse per la Sardegna vi sarà per la prima volta la possibilità di correre, separatamente dalla Sicilia per avere più opportunità di suoi rappresentanti a Bruxelles.

È infatti notizia di ieri che la proposta di legge nazionale  verrà discussa nelle prossime settimane in Parlamento dopo il via libera giunto all’unanimità dalla Assemblea regionale sarda.

Sul punto si è espresso recentemente il Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, il quale ha accolto favorevolmente le intenzioni sarde. 

Tiziana Mori Europrogettista, con esperienze di docenza in Diritto comunitario, un Dottorato di Ricerca con focus in ambito UE, che ha portato a #Monserrato,  l’ufficio Eurodesk dedicato alla mobilità giovanile, che negli anni è divenuto centro di Riferimento in tutta la città metropolitana di Cagliari. 

La Mori spiega perché è importante dividere la Sardegna dalla Sicilia, che fino ad oggi sono in un collegio unico.

In primis, sottolinea la Mori “perché le Regioni a statuto speciale e le Province autonome devono avere la garanzia di essere rappresentate nell’europarlamento, che solo la modifica della Legge del 18 del  1979 sulle elezioni europee consente di attuare per garantire una  democrazia intesa nel senso di portare avanti il principio di prossimità delle Istituzioni alla cittadinanza rappresentata”.

Prosegue poi sottolineando che ci sono diversi problemi che dovrebbero finalmente essere presi in considerazione come quello legato  ai “Trasporti, per cui la Sardegna subisce uno svantaggio economico e sociale dovuto alla ‘discontinuità territoriale’ con la penisola italiana e con il resto del continente europeo, aggravatosi negli ultimi anni, ad adeguate Politiche comunitarie in materia di lavoro, dato che fino ad oggi i vari programmi europei (tipo fondi di coesione, e fesr), non hanno assolutamente portato alla riduzione del divario tra la Sardegna e il resto delle regioni non solo  italiane ma pure  europee.

Un buon punto di partenza è indubbiamente avere inserito in costituzione il principio di Insularita’ che serve a rafforzare l’eguaglianza delle persone dato che riconosce le differenze determinate dalle condizioni geografiche, promuovendo e servendosi di tutti gli strumenti giuridici per superare le difficoltà e le diseconomie con cui le isole devono fare i conti da anni (nuovo art. 119 della Costituzione)”.

Infine, Tiziana Mori, evidenzia quali potrebbero essere le prossime sfide per la Sardegna in Europa in ambiti come il Turismo, Cultura e l’Ambiente che sono strettamente interconnessi e potrebbero concorrere a sensibilizzare e promuovere la cultura delle isole, della Sardegna in primis.

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