Le associazioni locali denunciano con fermezza la mancata trasparenza nella gestione del bando per il Carnevale. A differenza del bando natalizio, questo non è stato divulgato alle realtà associative del territorio, consentendo di fatto solo alla Pro Loco di partecipare e riproporre un format stantio, ripetuto da anni senza alcuna innovazione. E tutto ciò mentre il budget disponibile è passato da 5.000 a 8.000 euro.
Pur essendo formalmente regolare, la gestione del bando rivela una disparità di trattamento inaccettabile. L’assessore Sara Pilia ha informato tramite mail istituzionale tutte le associazioni locali in occasione di Monumenti Aperti e degli eventi natalizi (per oltre 36.000 euro complessivi).
Per il Carnevale, invece, nessuna comunicazione è stata diffusa, tranne, presumibilmente, alla sola Pro Loco. Un’esclusione che ha privato le associazioni locali di risorse fondamentali per finanziare iniziative legate alla comunità, dagli oratori alle attività associative che lavorano per il bene comune.
Questo approccio conferma il monopolio di una struttura organizzativa ormai obsoleta e priva di idee nuove. La Pro Loco, oggi equiparabile a qualsiasi altra associazione, non può più godere di privilegi ingiustificati, dato che il Consiglio Comunale di Selargius non ha più un proprio rappresentante nel suo Consiglio di Amministrazione. Deve quindi sottostare alle stesse regole di trasparenza e apertura delle altre realtà, anziché accaparrarsi sistematicamente fondi pubblici.
La nostra proposta mirava a una gestione più equa delle risorse: destinare una parte del budget a chi ha già organizzato in passato, ma riservare almeno 3.000 euro ad altre, almeno sei, associazioni, con un contributo di 500 euro ciascuna. Questo avrebbe favorito una maggiore diversificazione dell’offerta per il Carnevale, con iniziative di reale impatto sociale e culturale.
Ecco alcuni eventi che, ad oggi, avrebbero potuto beneficiare di questo supporto:
· Lo spettacolo già programmato per il 21 febbraio presso il locale “Las Vegas” con annessa una palestra, di Via Santa Barbara;
· La Fiera del Dolce del 22 febbraio all’Oratorio San Giovanni Bosco, che serve appunto all’autofinanziamento delle attività giubilari dell’oratorio;
· La festa di Carnevale del 1° marzo presso l’Oratorio della Parrocchia San Salvatore, recentemente riattivato;
· La festa di Carnevale del 2 marzo organizzata dalla UNILIBER per il quartiere di Su Planu, con oltre 500 iscritti.
Inoltre, nei comuni limitrofi, le amministrazioni promuovono le loro manifestazioni con ampio risalto sui social e riescono a realizzare eventi più ambiziosi con risorse persino inferiori. A Selargius, invece, la gestione approssimativa si riflette anche nelle ultime edizioni delle manifestazioni pubbliche: gli eventi che si sarebbero dovuti concludere a mezzanotte, alle 21 già si stava procedendo allo smantellamento delle installazioni. Un fallimento che scoraggia la partecipazione e riduce tutto a un banale appuntamento per la “cena”, in questo caso con “zeppolata” gratuita, senza alcun reale coinvolgimento della comunità, se non per la corsa delle Auto Spente Spinte che, per lo meno, prevede come in tanti altri anni, un rimborso di 200 euro per auto.
Ancora una volta, un’occasione persa per il territorio.
Serve una gestione più aperta, più equa e realmente orientata al beneficio della collettività, non alla mera gestione economica che rende ciechi gli amministratori e avidi i beneficiari.