Site icon CAGLIARI POST

Selargius, prende il via la seconda residenza artistica al Si’é Boi a cura di Maya Inc

Musica, danza storia, spazio, corpo, arte, scambio e memoria. È il terreno artistico su cui si sviluppa il progetto di residenze di Maya Inc, che cura il Festival Internazionale Nuova Danza da quarantuno anni. Al centro della ricerca dei quattro coreografi e danzatori l’esperienza artistica e la vita di quattro grandi personalità che hanno rivoluzionato il loro mondo e influenzato tutto il mondo dell’arte, quattro icone del ‘900: il grande ballerino Rudolf Nureyev (scomparso nel 1993) e tre grandi donne della musica: Maria Callas (nata nel 1923), Edith Piaf (scomparsa nel 1963) e Nina Simone (scomparsa nel 2003). Attraverso questo percorso Maya Inc intende far conoscere alle nuove generazioni queste grandi personalità della musica e della danza, indagandone tutti gli aspetti peculiari e le loro fragilità.

Sede della residenza è la Sala delle Arti Musicali nel Parco Si’ e’ Boi di Selargius, uno spazio industriale riconvertito all’arte e alla cultura capace di dare impulso alle creazioni. Dopo la prima residenza che si è tenuta dal 21 al 28 settembre con la ricerca artistica del coreografo e danzatore Emanuele Rosa e la partecipazione del danzatore Lorenzo Terzo nel progetto “It’s not the end of the world”, dedicato nel novantesimo anniversario della sua nascita alla musicista afroamericana Nina Simone per il suo impegno nei diritti civili, prende il via il 4 dicembre la seconda residenza a cura dei danzatori e coreografi Lucas Monteiro Delfino e Valeria Angela Russo.

Una ricerca dedicata stavolta a tre figure del Novecento, considerate le più grandi in assoluto nella propria arte, inimitabili, irraggiungibili, indimenticabili: Maria Callas, Edith Piaf e Rudolf Nureyev. Tre straordinarie personalità poliedriche e profonde, innovatrici e pioniere, che segnano un secolo e travalicano i confini di epoche e generi artistici.

Il percorso di ricerca dei due artisti, che si articolerà fino al 10 dicembre, confluisce sulla figura di Medea, personaggio interpretato anche dalla Callas nel film di Pasolini nel 1969. Lo status di diva della Callas viene destrutturato e depotenziato sotto più aspetti, soprattutto rispetto alla scelta di privarla della sua caratteristica più riconoscibile, quella della voce. Viene potenziato però un suo ruolo atemporale e simbolico, in modo che il personaggio di Medea quasi si sovrapponga a quello della Callas.

“L’attrice viene investita di una potenza ancestrale, vitalistica, rappresentante della violenza arcaica e fiera del mondo antico. La scelta si basa su alcuni parallelismi tra la vita della divina Maria e quella del personaggio mitologico”, spiegano i due coreografi-danzatori Delfino e Russo. Il carisma, la passionalità in amore, il tradimento e l’abbandono da parte dell’uomo amato, persino la morte di un figlio.

Vite segnate da tragedie e splendori, da fama ineguagliabile e grandi dolori, talenti che legarono a sé diversi personaggi di spicco dell’arte, della musica, della filosofia e della letteratura come Pierpaolo Pasolini, Jean Cocteau, Yves Montand, Charles Aznavour, Margot Fonteyn, e tanti altri, che si fecero amare dal grande pubblico anche per le rispettive vicissitudini personali, per il loro fascino e per una innata eleganza, e soprattutto per la loro umanità ribelle e anticonformista, per i loro amori.

Dal 21 al 28 settembre si è svolta, nella Torretta del Teatro Comunale Si’ e’ Boi di Selargius, la prima residenza artistica “It’s not the end of the world” del coreografo e danzatore Emanuele Rosa, a cura di Maya Inc. Una creazione in divenire dedicata alla grande musicista Nina Simone, attraverso cui Rosa ha indagato il tema della discriminazione sociale e dell’identità, gli stereotipi e le rappresentazioni di genere. La ricerca sul movimento, durante la residenza, ha rivelato strati più profondi, più intimi e personali, il tradurre nel linguaggio della danza contemporanea l’espressione di sentimenti e stati emotivi complessi, di ricordi, di nuove consapevolezze e il suo confluire nel processo compositivo della performance ha creato nuovi percorsi dal punto di vista coreografico e nuove sottili sfumature di contenuto nel lavoro in divenire.

Il lavoro di Emanuele Rosa, pensato dal punto interpretativo come duetto,si è avvalso della partecipazione del danzatore Lorenzo Terzo. La restituzione pubblica, avvenuta sul sagrato della Chiesa Romanica di San Lussorio, ha avuto come pubblico sia appassionati della danza sia operatori del settore. Dopo la performance, un dialogo aperto con il pubblico ha dato la possibilità a Rosa e Terzi di trovare un’occasione proficua di scambio e confronto e di avere il feedback immediato anche da parte dei coreografi e danzatori presenti in sala: Mario Coccetti, bolognese, coreografo e danzatore e direttore artistico del festival di arti performative e cinema ZED festival; ancora da Bologna Rocco Suma e Salvatore Sciancalepore, danzatori e coreografi della S Dance Company; Samuele Arisci, danzatore sardo attualmente impegnato per diverse compagnie italiane, tra cui Artemis Danza; Sara Pischedda, coreografa e danzatrice attiva tra Abruzzo, Sardegna e Francia; Sofia Zanetti, danzatrice diplomata all’Opus Ballet; da Malta, Diane Portelli e Dorian Mallia, coreografi e interpreti per la compagnia Moveo Dance Company.

La qualità del lavoro di ricerca e l’interesse suscitato nell’ambiente artistico della danza e del teatro, i contatti con realtà artistiche che superano l’insularità, la possibilità di incontro e arricchimento reciproco hanno reso il progetto di residenza artistica un successo, e rivelano La Torretta del complesso Si e’ Boi come spazio capace di accogliere e dare impulso all’arte.

print
Exit mobile version