Serata conclusiva domani a Cagliari per Neanche gli Dei

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Cala il sipario, oggi domenica 21, a Cagliari, sul festival letterario e di incontri Neanche gli Dei, in corso da giovedì a Palazzo Siotto (in via dei Genovesi, al civico 114) per l’organizzazione della cooperativa Vox Day. La manifestazione, che in questa sua prima edizione si presenta sotto il titolo “Voci e parole oltre il confine”, porta in dote ospiti provenienti da ambiti culturali differenti, dalla letteratura all’economia, dal sociale alla psicologia, alla musica.
 
Ed è proprio quest’ultimo il tema che domani (domenica 21) va a coronare il percorso del festival nella sua quarta e ultima serata, emblematicamente intitolata “Quarant’anni e non sentirli”, proponendo un viaggio ideale attraverso la scena musica isolana dal 1980 a oggi. Affidata al coordinamento di Giuseppe Pionca (tra i fondatori dell’etichetta discografica Desvelos Records, divulgatore culturale e collezionista di supporti fonografici, riviste e pubblicazioni di settore), l’ultima serie di appuntamenti ripercorrerà l’origine delle scene cittadine, il rapporto col territorio e le istituzioni, i successi e i protagonisti di una rivoluzione non troppo silenziosa; lo farà attraverso i contributi di Giacomo SerreliRiccardo FrauClaudio LoiAndrea Murgia e Francesco Peddoni,che racconteranno le vicende di un modello alternativo alla grande discografia nazionale, generata da un risveglio generazionale che non si è ancora concluso.
 
Si comincia alle 17 con Riccardo Frau, che l’anno scorso ha pubblicato, per Alfa Editrice, il suo primo saggio musicale, “Vintage. Rock e dintorni nella Sassari degli anni ’80”. Come suggerisce il titolo, il libro si concentra su uno dei periodi più intensi per la musica nel capoluogo turritano, che l’autore ebbe modo di vivere in prima persona come musicista: il racconto, in parte autobiografico, insieme alle testimonianze di alcuni dei protagonisti di quegli anni, offre una vista dettagliata non solo sul movimento musicale locale dell’epoca e sui suoi attori principali (musicisti, organizzatori, tecnici e case discografiche), ma anche sugli scorci di vita cittadina e giovanile di quel periodo.
 
Andrea Murgia e Francesco Peddoni, ospiti in scaletta alle 18, firmano rispettivamente soggetto e testi di “Jukebox al Carbone”, il documentario del 2019 (regia di Daniele Arca) che racconta la scena musicale di Carbonia nata con il passaggio dalle miniere alle fabbriche nel Sulcis degli anni Sessanta. Un passaggio che portò nuova linfa per la città che troverà intorno al nascente polo industriale uno sviluppo economico. Generazioni di giovani iniziano a uscire e svagarsi, nascono i club e i locali d’incontro. Sullo sfondo delle loro vite, la musica rock che arriva da lontano ma inizia a essere suonata nelle cantine della città per poi uscire fuori, sui palcoscenici, alle feste, nelle prime radio libere. “Jukebox al Carbone” racconta questa rivoluzione giovanile e il contesto che la produsse e che accompagnò almeno due generazioni fino al nuovo millennio.
 
Volto noto del giornalismo isolano, e tra i più attenti osservatori della scena musicale sarda, Giacomo Serreli è il protagonista del terzo appuntamento, in programma alle 19.30; nel suo “Boghes e sonos” ha analizzato l’evolversi della scena musicale in Sardegna dal 1960 a oggi, contemplando i vari stili espressivi e le epoche del loro sviluppo; edita dalla Fondazione Maria Carta, col sostegno del quotidiano La Nuova Sardegna, la corposa opera si articola in tre volumi con 1750 schede, offrendo una panoramica completa sull’evoluzione della musica popolare nella terra dei quattro mori: partendo dal beat, si approda al rock indipendente degli anni Ottanta e agli anni Novanta, fino al nuovo millennio tra talent show e trap, ma anche al jazz e alla musica delle radici; capitoli specifici sono poi dedicati agli emigrati sardi della musica, all’industria discografica, e all’archivio discografico Mario Cervo di Olbia.
 
Altro prezioso e dettagliato lavoro di documentazione è quello consegnato da Claudio Loi, che chiuderà la serata, alle pagine de “L’Isola dei dischi”, pubblicato nel 2008 da Aipsa Edizioni. Si tratta di un “Viaggio attraverso la produzione discografica in Sardegna”, come recita il sottotitolo, e che, come scrive Giacomo Serreli, autore dell’introduzione, “offre uno strumento utile a quanti volessero cimentarsi in una navigazione a largo raggio nel mare della musica prodotta in Sardegna; mettendo in mano una bussola precisa per orientarci anche verso il magmatico universo che esula da fraseggi e costruzioni musicali fedeli alla tradizione più pura. Perché questo è poi l’insegnamento che questa puntigliosa archiviazione ci detta: pur in presenza di un patrimonio etnomusicale unico e irripetibile, questa regione mostra maturità, creatività anche in ambiti espressivi che da quelle ‘radici’ sono lontanissimi”.
 
L’ingresso anche a quest’ultima serata del festival – come alle precedenti – è gratuito, ma è consigliata la prenotazione tramite il link https://bit.ly/31BJBeR oppure contattando Vox Day al numero 070840345 o via mail all’indirizzo info@voxday.com. L’ingresso è aperto anche a chi fosse sprovvisto di green pass: si potrà infatti avere il proprio tampone rapido gratuito e certificato da personale sanitario qualificato all’ingresso del festival.
 
La prima edizione di Neanche gli Dei è organizzata dalla cooperativa Vox Day con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport) e del Comune di Cagliari (Assessorato alla Cultura).

  • Domenica 21 novembre – “40 anni e non sentirli”

ore 17.00 RICCARDO FRAU- Vintage. Rock e dintorni nella Sassari degli anni ’80
ore 18.00 FRANCESCO PEDDONI e ANDREA MURGIA – Jukebox al Carbone
ore 19.30 GIACOMO SERRELI – Boghes e Sonos
ore 20.30 CLAUDIO LOI – L’isola dei dischi
Coordina la serata Giuseppe Pionca


 

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