Si è suicidato impiccandosi Igor Diana, 28 anni, aveva ucciso i genitori adottivi, a Settimo San Pietro lo scorso 11 maggio. Ha atteso che il compagno di cella si allontanasse per andare al cineforum, e si è impiccato nella finestra del bagno della sua cella nel carcere di Uta intorno alle 16.30, utilizzando i lacci delle scarpe. Il duplice omicidio era avvenuto nell’abitazione dei coniugi, Giuseppe Diana, 67 anni e Luciana Corgiolu, 62 anni, sui cui corpi erano stati riscontrati segni di bastonate e coltellate. L’allarme era scattato grazie ad un parente preoccupato per il loro silenzio. La coppia non aveva figli e adottò due ragazzi, Alessio, 24 anni e Igor 28, entrambi di origine bielorussa. Il primo venne rintracciato in Piemonte dove era militare mentre Igor si rese irreperibile. Le forze dell’ordine attivarono le ricercche utilizzando anche un elicottero dei Carabinieri, che lo aveva avvistato mentre percorreva la Statale 293 nei pressi di un paese del Sulcis in cui la famiglia aveva una casa. Durante l’inseguimento ne era scaturita una sparatoria dalla quale il ragazzo ne uscì ferito. Venne trasferito in ospedale e poi in Questura dove la confessione arrivò il giorno dopo. Il 15 novembre scorso il pm del tribunale di Cagliari, Daniele Caria, aveva chiuso le indagini sul duplice omicidio sollecitando per l’indagato il giudizio immediato. Il ragazzo era stato giudicato seminfermo di mente. Quando venne arrestato raccontò: “Sul momento non mi sono reso conto di quello che stavo facendo, il mio comportamento di quel giorno è qualcosa di sbagliato, molto più di rabbia, le persone fanno cose di cui non si rendono conto. Non mi era mai capitato di meditare di fare del male ai miei genitori, quel giorno non sono riuscito a fermarmi, ero in preda ad un impulso incontrollabile».