Sindaci e sindache riuniti a Santa Giusta questa mattina presso la sala del Centro Civico, per parlare dei vincoli che limitano l’autonomia finanziaria dei comuni e paralizzano l’attività degli amministratori. La convocazione è avvenuta tramite chat di Whatsapp, si attendevano almeno 150 sindaci, se ne sono presentati una sessantina per parlare di bilancio armonizzato, che nella mente di alcuni doveva essere il modo per superare quell’accordo chiamato “Patto di stabilità“, rivelatosi poi un’imposizione.
I primi cittadini autoconvocati a Santa Giusta auspicano l’intervento di Stato e Regione affinché possano spendere i fondi per le opere pubbliche fondamentali. Chi ha chiuso con un avanzo chiede che vengano concessi spazi finanziari in modo che sia permesso un minimo di spesa. Cosi che non accada di trovarsi con le casse piene e non poterle aprire. Sindaci e sindache, in virtù del fatto che la Sardegna è una regione a statuto speciale, auspicano sulla base dell’accordo dell’aprile 2014 tra Regione e Ministero dell’Economia e delle Finanze sul superamento del Patto di Stabilità e sulla generica vertenza entrate, che venga completato il percorso tracciato attraverso il coinvolgimento dei comuni sardi di diventare a completa finanza regionale. In altri termini, di avere la Regione come unico interlocutore per la finanza dei comuni sardi. Così verrebbero eliminate per i comuni sardi molte incombenze derivanti dalla norma del bilancio armonizzato.