A 50 (+2) anni, Paola Minaccioni porta a Sinnai lo “Stupida Show” grazie all’Effimero Meraviglioso nell’ambito della Grande Prosa Cedac.
Con una stand up comedy scritta da Gabriele Di Luca, co regista insieme a Massimiliano Setti, va in scena un monologo al femminile diametralmente opposto al politically correct.
Prendendo spunto dalla sua vita reale, l’attrice romana snocciola con sarcasmo argomenti che in fin dei conti non sono molto distanti da una donna della sua età. Esordisce sdoganando la menopausa, dei figli non avuti o semplicemente non desiderati. E ancora la dieta, il catcalling, aneddoti e la messa alla berlina degli uomini.
Se il linguaggio non è da prosa, è sicuramente efficace il messaggio che arriva al pubblico, più volte chiamato in causa per rendere più saporito lo spettacolo con domande a bruciapelo.
Minaccioni è fantastica nella conversazione, divenuta poi una confessione, con l’operatrice di call center Irina. Una sequela di parole ironiche ma non troppo, che fanno ridere all’inizio ma che lentamente descrivono il bilancio amaro di una triste vita.
Qui si evidenzia la bravura dell’attrice. Coraggio, grinta e energia non le mancano quando l’ironia diventa un eccellente strumento per raccontare l’esistenza umana. Una forma di narrazione sicuramente non “Stupida”.