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SOGIN: Governo testimonia impegno, confermati obiettivi piano 2020-2025

Roma. La risposta del Governo, durante il question time di ieri alla Camera dei Deputati, testimonia l’impegno di Sogin nell’accelerazione delle attività che consentirà entro quest’anno di superare la soglia del 45% nelle attività di decommissioning nucleare.

Il riferimento fatto ieri dal Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, al Piano industriale 2020-2025 varato dall’attuale Governance aziendale, consente di ricordare, e confermare, l’obiettivo di realizzare nell’arco di piano un volume di attività per oltre 900 milioni di euro. Il picco è nel biennio 2022–2023 con l’avvio, fra l’altro, degli smantellamenti dei reattori delle centrali di Garigliano e Trino, che rappresentano i lavori più complessi dal punto di vista ingegneristico e operativo nella dismissione di un impianto nucleare.

Non a caso, pochi giorni fa è stata lanciata la gara per l’affidamento dei lavori di smantellamento del “nocciolo” del reattore della centrale del Garigliano, ossia di tutti i componenti metallici attivati, denominati internals, presenti nel vessel che è la struttura nella quale durante l’esercizio avveniva la reazione nucleare.

Gli obiettivi strategici del Piano industriale 2020-2025 investono anche un cambio di modello organizzativo che consente il netto miglioramento delle performance nel core business e favorisce la generazione di valore per il sistema Paese, anche grazie a soluzioni innovative e sostenibili di gestione dei rifiuti radioattivi improntati ai principi dell’economia circolare. Ricordiamo che oltre il 90% dei materiali oggetto del decommissioning sono stati e saranno destinati a essere recuperati.

Naturalmente resta molto lavoro da fare, ma Sogin è finalmente in grado di raggiungere i traguardi che si è data nel medio e lungo periodo a beneficio della sicurezza, dell’ambiente e dell’economia del nostro Paese.

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