“SOLO” 100 TASSE OGNI ANNO PER GLI ITALIANI

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Nel 2015 ciascun italiano pagherà mediamente 8 mila euro di imposte e tasse, importo che sale a quasi 12 mila euro considerando anche i contributi previdenziali. Sono circa 100 le tasse che ogni anno devono essere versate dagli italiani, che da sole garantiscono 417,7 miliardi di euro. Nella classifica generale delle tasse che gravano maggiormente sugli italiani  ci sono saldamente in cima IRPEF ed IVA, che insieme rappresentano il 53,1% del gettito.
Per  le imprese, a pesare più di ogni altra imposta ci sono l’IRES (Imposta sul REddito delle Società), che vale 31 miliardi di euro, e l’IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive), che vale 30,4 miliardi di gettito (20,9 miliardi derivanti dalle imposte pagate dalle imprese, il resto dalle Pubbliche Amministrazioni).

La CGIA di Mestre ha elaborato una curiosa classifica relativamente alle imposte italiane:
l’IRPEF è l’imposta più elevata;
l’IVA quella che viene pagata tutti i giorni;
l’IRES la più pagata dalle società;
l’IRAP la più odiata dalle imprese;
quella applicata dalle regioni sulle emissioni sonore degli aeromobili è la più singolare;
l’imposta sostitutiva imprenditori e lavoratori autonomi regime di vantaggio e regime forfetario agevolato, la più lunga come dicitura;
il bollo auto la più corta come dicitura (acronimi esclusi);
la TASI è l’ultima grande imposta introdotta;
IMU-TASI sono le più odiate dalle famiglie;
le più stravaganti: le imposte sugli spiriti (distillazione alcolici), quelle sui gas incondensabili e sulle riserve matematiche di assicurazione (tasse su accantonamenti obbligatori delle assicurazioni). La tassa annuale sulla numerazione e bollatura di libri e registri contabili e, infine, tutte le sovraimposte di confine applicate dalla dogana (sugli spiriti, sui fiammiferi, sui sacchetti di plastica non biodegradabili).

La pressione tributaria in Italia è pari al 30,1%: la terza più elevata dell’Area Euro dopo Finlandia e Belgio, superiore di sette punti percentuali rispetto a quella tedesca (22,9%):
Se consideriamo l il livello dei servizi del nostro Paese, la pressione tributaria è eccessiva e la riduzione di cui tanto parla Renzi dovrà procedere in parallelo con il miglioramento del livello dei servizi e della loro qualità. Meno tasse e più servizi solo così potremo dire di camminare a fianco di altri paesi europei.

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