Cagliari. La Regione, nell’ambito delle misure contro lo spopolamento, supporta la capacità imprenditoriale per favorire e sostenere lo sviluppo dei piccoli comuni. Sono state approvate le direttive di attuazione che riguardano un ulteriore incentivo all’insediamento delle attività imprenditoriali nei Comuni sotto i 3mila abitanti: entra quindi nel vivo la misura a favore delle imprese con il riconoscimento dell’utilizzo di un credito d’imposta da utilizzarsi in compensazione con F24.
“Il contrasto allo spopolamento rappresenta uno degli obiettivi principali che la Regione Sardegna intende perseguire nel ciclo di programmazione 21-27 attraverso le proprie strategie di sviluppo territoriale – spiega il Presidente della Regione, Christian Solinas – È in questo contesto che si inseriscono le politiche per le famiglie e le imprese, tese da un lato a favorire la natalità e rallentare lo spopolamento dei comuni più piccoli e dall’altro – prosegue il Presidente – a incentivare l’attrazione degli investimenti e di nuove imprese e a contrastare la chiusura delle attività esistenti. La Sardegna – prosegue il Presidente – vive da tempo una condizione di desertificazione e declino demografico che nel corso di questa Legislatura, per la prima volta, è stata affrontata con decisione e fermezza. Oggi – conclude il Presidente Solinas – aggiungiamo un altro importante tassello nella lotta allo spopolamento, una battaglia che ci vede protagonisti”.
Le direttive appena approvate dalla Giunta regionale su proposta dell’Assessore della Programmazione, Giuseppe Fasolino, definiscono le modalità operative che si applicano alle imprese in senso stretto e a ogni forma di attività che consiste in una iniziativa produttiva (anche esercitata sotto forma di lavoro autonomo o libero professionale).
“Entra nel vivo la misura a favore delle imprese con il riconoscimento del credito d’imposta, un importante ulteriore passo in avanti a sostegno delle imprese nei Comuni sotto i 3mila abitanti e che si aggiunge alle altre agevolazioni già erogate – spiega l’Assessore Fasolino – La Sardegna è interessata ormai da anni da processi di trasformazione che si ripercuotono sui territori più fragili, svuotati dal punto di vista demografico e sempre più poveri dal punto di vista economico – conclude l’Assessore Fasolino – è per combattere questi mali atavici che abbiamo programmato una ingente quantità di risorse individuando le tre linee d’azione più utili a dare nuova vita ai territori”.
L’agevolazione, una delle tre previste insieme al bonus nascita e alle agevolazioni sui mutui per l’acquisto o la ristrutturazione di una casa nei Comuni sotto i 3mila abitanti, è a favore di tutte le attività consistenti in “iniziative produttive nuove o esistenti” indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali.
Per attuare la misura la Regione dispone di 40 milioni che finanziano la annualità riferite al 2022 e ulteriori 40 milioni sono programmati nel 2025 per finanziare la annualità riferita al 2023: l’agevolazione, nel primo anno di attuazione, è calcolata sull’imposta dovuta nel 2022 e sugli incrementi occupazionali avutosi nel medesimo anno.
Nel dettaglio, la leva fiscale è rappresentata da agevolazioni consistenti in un credito d’imposta, fruibile a decorrere dal 2024, nella misura massima del 40% dell’imposta risultante nella dichiarazione dei redditi relativa all’annualità precedente e incrementato nella misura massima di 2.000 euro per ogni nuovo dipendente assunto, a tempo indeterminato, a far data dal 2022, nell’unità operativa del territorio oggetto del beneficio. Il regime individuato dalle direttive è il “de minimis”, fatta salva la possibilità di applicare temporaneamente regimi differenti.
Con la delibera approvata ieri è stata autorizzata l’Agenzia sarda delle entrate, l’ASE, e la Direzione Generale dei Servizi Finanziari, ognuna per quanto di competenza, a stipulare le convenzioni e gli accordi necessari. L’Agenzia delle Entrate, in seguito alla delibera, potrà emanare una risoluzione per la definizione dei codici tributo