Cagliari. Secondo appuntamento, stasera (giovedì 11) a Cagliari, con la terna di concerti proposta al Bflat dal festival Forma e Poesia nel Jazz in appendice alla sua ventiquattresima edizione. Dopo il trio del pianista Mauro Mulas, di scena giovedì scorso, il jazz club in via del Pozzetto ospita stavolta il duo formato da Max Ionata e Luca Mannutza con un repertorio che si annuncia all’insegna di brani originali e qualche standard. Un solido e quasi ventennale legame artistico è alla base del sodalizio del sassofonista abruzzese e il pianista cagliaritano, che oltre ai rispettivi progetti, condividono svariate collaborazioni e un’intensa attività concertistica.
Si comincia alle 20.30 con Ingresso a quindici euro; prenotazioni al numero del Bflat 3479389791, informazioni al 3883899755.
Classe 1972, Max Ionata ha conquistato in pochi anni l’approvazione di critica e pubblico, riscuotendo grandi successi in Italia e all’estero, in particolare in Giappone. Considerato uno dei maggiori sassofonisti italiani della scena jazzistica contemporanea, ha all’attivo la pubblicazione di oltre settanta dischi e riconoscimenti prestigiosi. Oltre a guidare diversi progetti a suo nome, Max Ionata ha collaborato con musicisti come Robin Eubanks, Reuben Rogers, Clarence Penn, Lenny White, Billy Hart, Alvin Queen, Joe Locke, Anne Ducros, Steve Grossman, Mike Stern, Bob Mintzer, Dino Piana, Roberto Gatto, Dado Moroni, Stefano Di Battista, Gegè Telesforo, Giovanni Tommaso, Flavio Boltro, Furio Di Castri, Fabrizio Bosso, Enrico Pieranunzi, Mario Biondi, Ornella Vanoni, Sergio Cammariere e Renzo Arbore, tra gli altri. Un’intensa attività concertistica l’ha portato a suonare nei più importanti festival e jazz club.
Nato nel 1968, Luca Mannutza si è avvicinato allo studio del pianoforte a soli quattro anni per diplomarsi a diciotto al Conservatorio di Cagliari. Approda al jazz nel 1990; due anni dopo comincia a suonare con il sassofonista argentino Hector Costita e incontra il trombettista statunitense Andy Gravish, con il quale inizia una lunga collaborazione. Nel 1993 inizia a esibirsi anche al fianco di jazzisti come Paolo Fresu, Emanuele Cisi, Maurizio Giammarco, Bebo Ferra. Dal 2002 fa parte di vari progetti del batterista Roberto Gatto, inizia a collaborare con Fabrizio Bosso come organista e pianista e fa parte degli High Five. Tra i principali impegni più recenti, oltre a esibirsi in piano solo, suona con il batterista Lorenzo Tucci sotto l’insegna Lunar Duo, con il trio a suo nome (con Stefano Senni e Marcello Di Leonardo), il Paolo Recchia quartet, il trio Syncotribe di Maurizio Giammarco e il quartetto di Max Ionata. Tra gli allori in bacheca, il Premio “Massimo Urbani” edizione 2002.
Dopo il duo Ionata – Mannutza, il trittico di concerti di Forma e Poesia nel Jazz al Bflat si chiude martedì prossimo (16 novembre), con un gran finale: protagonista il trio di un’autentica icona della batteria nel jazz, Peter Erskine, un nome che rimanda a pagine fondamentali di questa musica, a gruppi come i Weather Report e gli Steps Ahead, tra le tante esperienze che spiccano nel suo vasto curriculum; un curriculum che conta qualcosa come settecento album, una cinquantina dei quali come leader. Con lui sul palco, Alan Pasqua al pianoforte e Darek Oles al contrabbasso. Due set in programma, alle 20.30 (posti già quasi esauriti) e alle 22. Ingresso a venticinque euro. Prenotazioni, come sempre, al 3479389791, e informazioni al 3883899755.
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