
Archi, fiati, percussioni e corde. Sono 18 gli artigiani sardi impegnati nel particolare settore della produzione e riparazione di strumenti musicali.
Il dato emerso dal report dell’Osservatorio per le MPI di Confartigianato Imprese Sardegna, su fonte ISTAT è un input per la riflessione di Stefano Mameli, segretario regionale di Confartigianato Imprese Sardegna: “Parliamo di numeri non di certo significativi ma che, come i settori di nicchia ad alta specializzazione, possono dare una possibilità di indirizzo anche alle ataviche difficoltà d’impiego giovanile”.
Si tratta di una fetta di quanto prodotto in Italia che genera una vendita oltre i confini nazionali che nel 2017 pari a 129 milioni di euro, al 4° posto nell’Ue per valore dell’export
“La rivalutazione dei mestieri, anche e soprattutto quando sono di eccellenza artigiana – continua Mameli – meriterebbero energie e investimenti maggiori. Il settore della musica, negli anni, si è altamente specializzato per soddisfare le necessità legate alle nuove tecnologie, ai nuovi strumenti e per combattere la concorrenza dell’“usa e getta” arrivata, prepotentemente, dai mercati orientali”.

Giornalista