Aveva una vita davanti Francesco. Non si può accettare che un giovanissimo si tolga la vita. Perché? Perché l’ha fatto? Dolorosa domanda senza risposta, di chi perde una persona cara per suicidio. Incredulità, rabbia, disperazione, sentimenti che provano genitori e fratelli straziati dal dolore, confortati da centinaia di persone che provano con la vicinanza e le parole ad attenuare seppur lievemente questa sofferenza. Ma questa notizia ha travolto tutti, Galtellì, tutto il nuorese, tutta la Sardegna, tutti quei genitori che ascoltata la tragica notizia si immedesimano e… ‘ma può succedere anche nella nostra famiglia allora’, che iniziano a scrutare i figli per notare qualche segnale strano, ma non c è nessun segnale che possa far pensare che un giovanissimo, possa anche minimamente pensare al suicidio. Francesco ha lasciato uno scritto ai familiari, speriamo sia di conforto a questo babbo e questa mamma distrutti, che da qui a cent’anni si chiederanno perché, perché Francesco li ha abbandonati, lasciandoli in un dolore immenso.
Concludo con la frase di San Giovanni Paolo II:
“Non lasciatevi vivere, ma prendete nelle vostre mani la vostra vita e vogliate decidere di farne un autentico e personale capolavoro!”
la dedico a tutti i giovani, per ricordarvi che non siete soli, che voi siete il futuro, chiedete aiuto se avete bisogno
Stefania Cossu