Cagliari. “La fotografia scattata da Gimbe sulla sanità sarda, che abbraccia il periodo tra il 2010 al 2019, certifica ancora una volta quanto abbiamo sempre sostenuto. È l risultato di un depauperamento progressivo dei servizi conseguente ai tagli lineari sugli investimenti, alla mancata programmazione e formazione del personale sanitario, in
Rapporto Gimbe, Solinas: la Sardegna migliora in tutti gli indicatori, i dati sostengono richiesta di ritorno in zona gialla
Cagliari. Nell’istantanea scattata dall’ultimo monitoraggio della Fondazione Gimbe, la Sardegna è fra le poche Regioni ad aver registrato un miglioramento su tutti gli indicatori rispetto alla settimana precedente. Lo dichiara il Presidente della Regione, Christian Solinas, commentando i risultati del monitoraggio settimanale pubblicato oggi dall’istituto scientifico. Particolarmente significativo il dato
La situazione Coronavirus in Italia. L’epidemia rallenta anche se gli ospedali sono ancora sotto pressione
Il consueto monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE conferma nella settimana 18-24 novembre, rispetto alla precedente, una riduzione dei nuovi casi (216.950 vs 242.609), a fronte di una riduzione dei casi testati (778.765 vs 854.626) e di una lievissima diminuzione del rapporto positivi/casi testati (27,9% vs 28,4%). Crescono dell’8,8% i casi
Covid: Sardegna tra prime 10 regioni per posti letto disponibili
La Sardegna è una delle dieci regioni che non ha ancora raggiunto la saturazione in area medica e in terapia intensiva per pazienti covid. Lo dice l’ultimo report di Gimbe, la fondazione che monitora l’andamento dell’emergenza sanitaria. Come riporta l’Ansa, le soglie di saturazione sono del 40 percento di posti
Coronavirus. Continua l’ascesa dei contagi in Italia
Il monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE conferma nella settimana 28 ottobre-3 novembre, rispetto alla precedente, l’incremento esponenziale nel trend dei nuovi casi (195.051 vs 130.329), in parte per l’aumento dei casi testati (817.717 vs 722.570), ma soprattutto per l’ulteriore incremento del rapporto positivi/casi testati (23,9% vs 18%) (figura 1). Crescono