Penultimo appuntamento, domani (giovedì 28 dicembre) a Oristano, per “Sa Die de sa Sardigna“, il programma di concerti e spettacoli promosso dal Comune su proposta dall’Assessorato alla Cultura, e organizzato dall’Associazione culturale Dromos con il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna e della Fondazione Oristano. Protagonisti il violoncellista olandese Ernst Reijseger e il Cuncordu e Tenore de Orosei, in concerto alle 19 nella chiesa di Santa Chiara:
“Sa Die de sa Sardigna”, ultimi appuntamenti. Stasera il duo De Rosas – Gueye
Girata la boa di Natale e Santo Stefano, sarà ancora la musica a segnare gli ultimi tre appuntamenti di “Sa Die de sa Sardigna“, il programma di concerti e spettacoli promosso a Oristano dal Comune su proposta dall’Assessorato alla Cultura, e organizzato dall’Associazione culturale Dromos con il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna e della Fondazione Oristano. Questa sera
“Sa Die de sa Sardigna”, alle 21 la Compagnia Teatro Tragodia in scena al Teatro Garau con “Lionora Arbaree””Sa Die de sa Sardigna”
Primo appuntamento questa sera a Oristano, con “Sa Die de sa Sardigna“, il cartellone di spettacoli e concerti promosso dal Comune, su proposta dall’Assessorato alla Cultura, e organizzata dall’Associazione culturale Dromos, con il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna e della Fondazione Oristano. Sette serate in calendario per questa edizione natalizia della festa dei sardi
Sa Die de sa Sardigna 2023: successo per “la festa della Sardegna”
Le bandiere sarde appese ai balconi, la musica nelle vie del centro, i balli di gruppo, le attività per bambini,gli stand con tutti i depliant informativi e le visite guidate in lingua inglese, italiana e sarda, sulle orme deiluoghi e degli avvenimenti che caratterizzarono il 28 aprile del 1794. Non
Sa die de Sa Sardigna, il calendario degli eventi più importanti
Il Presidente Solinas: “La più grande manifestazione dopo l’emergenza legata al Covid” Cagliari. A trent’anni dalla sua istituzione e per la prima volta dopo l’emergenza legata al Covid, Sa die de Sa Sardigna si presenta con tre giorni ricchi di eventi che dal capoluogo – che offre il calendario più
“SA DIE DE SA SARDIGNA CUN CANTUS E CONTUS” – venerdi 28 aprile 2023 – Cagliari Palazzo Regio
Sa die de sa Sardigna è la giornata dell’orgoglio sardo, del riscatto sociale e della cacciata dei Piemontesi: un giorno di risveglio dal dominio sabaudo che ancora rimane impressa nei cuori e nei ricordi di tutto il popolo sardo. E, così come avviene da anni, anche nel 2023 l’Associazione Culturale Musicale
Sa die de sa Sardigna: visite guidate in sardo al museo archeologico di Villanovaforru
A Villanovaforru, in occasione della ricorrenza de Sa die de sa Sardigna, verranno proposte visite guidate in sardo al museo archeologico, in collaborazione con lo sportello della lingua sarda del Sud Sardegna: Venerdì 28 aprile (h. 17), sabato 29 aprile (h. 11), domenica 30 aprile (h. 11) A Biddanoa de
Pula celebra i 30 anni di Sa die de sa Sardigna
Anche a Pula si celebra la festa del popolo sardo, in ricordo dei Vespri Sardi.L’appuntamento è per venerdì 28 Aprile, alle ore 20:00, in Piazza del Popolo, con la rappresentazione teatrale itinerante “A Foras” – rievocazione storica della cacciata dei piemontesi del 1794 – organizzato dal gruppo teatrale amatoriale di
Sa Die de sa Sardigna: tre giorni di manifestazioni per il trentennale della giornata del popolo sardo
Cagliari. Con l’approvazione definitiva da parte della Commissione Consiliare, diventano operative le manifestazioni per il trentennale dell’istituzione della giornata del popolo sardo “Sa Die de sa Sardigna”, in programma il 28 aprile prossimo. “ Una ricorrenza, ha detto il Presidente Christian Solinas, che quest’anno, a trent’anni dalla sua istituzione (nel 1993) merita
Anci Sardegna celebra Sa die de sa Sardigna
Anci Sardegna celebra, insieme alle istituzioni regionali e comunali, Sa die de sa Sardigna. Il 28 aprile 1794 si apre, con la cacciata dei piemontesi, l’esperienza di una rivoluzione sarda. Cosa ci resta, oggi, di quell’esperienza storica così peculiare? Ci resta l’ardimento e il sogno di una Sardegna libera, aperta