

Enrico Brignano è fedele al titolo del suo spettacolo. Fra lui e le 2000 persone sedute all’Arena Nazzari, suo grande idolo, non c’è alcun filtro, non c’è alcun muro. In romanesco e a briglia sciolte, gli riesce facile cercare e trovare quella complicità che rende bello uno show.
L’intelligente autoironia, sommata a quanto appreso nell’ Accademia di Giovani Comici di Gigi Proietti, consente all’ attore di trasformare il tutto in una chiacchierata informale fra amici.
In quasi due ore di risate, la vita privata e artistica si incastra con quanto di attuale c’è come il conflitto ucraino, il Covid, le elezioni politiche, le intolleranze alimentari, la televisione attuale, etc.
Il palco è il suo habitat naturale, un luogo desiderato sin da quando studente delle professionali, guardava “Saremo Famosi” nella sua casa di Dragona alle porte di Roma.
E’ una irrefrenabile passione, che con il lockdown, è stata messa a dura prova. Brignano, parte da qui e nella sua descrizione di quei giorni riesce comunque a far ridere grazie alla sua ottima capacità di sdrammatizzare.
Quest ultima, è del resto un punto di fermo della serata e a titolo di esempio, si può citare lo scambio di battute effettuato con una coppia in prima fila in attesa del loro primo figlio. Ma è divertente anche quando racconta i suoi flirt di gioventù, dei suoi provini spesso culminati negativamente, di alcuni programmi televisivi, della sua infanzia.
Bravo Enrico, standing ovation e diamoci pure del tu!.
